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LIBRO PRIMO 29

più della destra la ragion dell’uso d’hoggi vole, che si prevagli che della sinistra; risponderei con Senofonte, che l’uso antichissimo, dal quale havemo cioche di bono havemo in quest’arte, era altrimenti, percioche l’agitatione de’ cavalli fatte da cavallieri erano molto più spesso fatte sulla man sinistra che sulla destra. Ma lasciamo questo, come potrà mai il cavalliero ridurre il suo cavallo con disciplina bona à fermezza vera, & al combattere bisognando più sulla sinistra, che sulla destra? Il che pò accadere, & spesso accade in guerra, in duelli; & nella folta di tornei, se havrà il suo cavallo più questa che quell’altra gamba forte over debole. Et similmente se il flemma indebolisce ne gli estremi, come si vedriano tanti cavalli con balzane alle gambe dinanzi leggierissimi, & sciolti; & per contrario anco de’ gravosi & legati? Et l’esperientia delle cose maestra, mostra per fortificare l’opinion mia che la debolezza, & fortezza, prestezza, & tardezza dalle temperie di tutto il corpo, & dalla dispositione, & proportione sua, non da piccole balzane, & poco forza di poco humore nasce, & depende. Et però havendole io in questo conto, & stima; non ne dirò altro, ma mi rimetto chi vole saperne, all’uso di questa età, non volendo in questo nè anco parere più savio de gl’altri. Ma avertite peroche non per questo io biasimo i segni, & le balzane; havendovi disopra biasimato i zaini, & i morelli con gl’altri cavalli senza segnali. Ne accade allegarmi che il caval Seiano pur si conobbe da i Romani a i segni, che era d’infelice augurio, & constellatione, ch’io risponderei, che ben lo conobbero, si ai segni, ma à quali? se non à quelli della morte de’ soi patroni, & all’ultimo dall’anegarsi anch’egli insieme con l’ultimo suo signore. Leggete Auolo Celio, & altri, che n’hanno scritto; & vedrete ch’egli è, come dico io. De i remolini, over cerchietti, penne, over spade Romane, direi il medesimo, & forse peggio per haver visto cavalli così segnati nel più esser gran rozzoni, & vitiosi, se forse alcuni più giudicioso non volesse dire, che i cavalli che hanno simili segnali dinotano esser nati nel tempo che il sole è nel segno del leone per esser proprietà del calore accidentale, come si veder generalmente negli Etiopi, in quelli però che non sono Persiani, ma Africani, li quali tutti per questo hanno il pelo riccio, & del calore naturale ancora, è proprio, & de i metai, & vie torte nella carne di fare, sì, come dissemo il pelo torto, & riccio. Et però dal volgo potriano facilmente esser detti cavalli agostini, come si dicano, & dal colocarsi anco ben spesso nelle acque per la siccità, & calore intrinseco, & estrinseco, che hanno sortito in quel tempo. Benche fin à sei anni si pò conoscer chiaro da i denti, se il cavallo è nato nel mese che il Sole è nel segno del leone, over quando, in quello del Tauro.