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DEL CAVALLARIZZO

dui piedi dinanzi, & un altro dietro, siano medesimamente disastrosi, & di poco valore? Et all’incontro che i cavalli balzani da due piedi di dietro, siano boni, & perfetti? Et finalmente che le balzane debbano essere più presto di dietro, che dinanti à far bono, ò manco bono il cavallo? Che ragion anco vale, che la sfaciatura, quanto più si viene à perdere verso il muso del cavallo, tanto più lo facci migliore, & massimo facendo di mezzo il fronte per dritto? Et parmi che quando noi non habbiamo ragione da rendere in quelli che vogliamo dimostrare, che vani sia il parlar nostro: se almeno con l’autorità, & essempij de gl’antichi, & periti homini non lo proviamo. I quali se ben essi non le refero; si pò presupporre nondimeno quasi per ragion manifesta: da che l’auttorità, & saper loro è tale, che si de credere, che non havrebbono detto cosa senza fondamento di ragione. Da qui viene, che {{w:Pitagora|Pitagora}} sapientissimo s’acquistò quel gran credito nel dire, che sol bastava al legando l’auttorità sua dire, egli la detto. Per il che venendo io dunque all’auttorità de gl’antichi, lasciando da parte alcune ragione, che adducono alcuni moderni, come quelle che agevolmente si possono ributtare. Perche chi negherà mai, per gratia di essempio, che più sana non sia quella testa, nella quale non abondi humidità, & freddezza, che quell’altra che abonderà di tali humori ancor che stranuti spesso? segno della qual humidezza è esso stranuto? & la comitie ancora. Che meglio non sia al non haver humor salso, & pituitoso nel corpo, che haverlo? ancor che la gagliardezza, della natura di quello, lo trasmetti fuori in alcun membro, & luogo più atto à lei à questo fare? Hor chi pò capir questo? capisca, & facci la deduttione conveniente in simili sfaciature, & segnali di flemma. Et ritornando dove ci siamo partiti dico con l’auttorità de gl’antichi, ch’io trovo in bonissimi auttori; & massime in Assirto, il quale vole che il cavallo il quale ha la bocca, & il muso tutto bianco; dia inditio di perfettione grande, & molto più se havrà tutta la faccia, & anco tutta la testa bianca esser segno di bontà grande, & doversi più tardivamente invecchiare. Ma se pure alcuno volesse dire, che ancor delle cose suddette sì per render ragione, & che i segni sopradetti meritamente sono schivati, ò prezzati assai, per essere il flemma di che è segno la bianchezza, humor freddo, & humido; & però atto à far quella parte, dove questo humore abbonda più tarda, & debole; il che sopra tutte le parti si deve fuggire nelle parti destre, & davanti come quelle, delle quali il cavallo più si prevali, & però è stato necessario che siano più agili, & forti i balzani dalla staffa, che gl’arzegli, & più il balzani di dietro, che quelli dinanti; percioche dinanti deve havere più forza il cavallo, che di dietro. Rispondo brevemente, che questa ragione ha più dell’apparente, che del vero: percioche come si potrà ugualmente il cavalliero valersi del cavallo che habbia la parte destra ferma, & la sinistra debole? Et se mi dicesse che