erano molto famosi, lasciandone per brevità molt’altre à dietro. Et se ben parrà forse à molti, che sia superfluo, non temo però, che à coloro che delle antichità, & del voler sapere sono curiosi, piaceranno assai. Dico adunque che gl’antichi cavavano dalla Grecia bonissimi cavalli per la guerra da gli Achivi, da i Tesalici, & dalli Arcadici. Et i cavalli Greci generalmente hanno boni piedi sono di grande, & bona statura, di bella testa, & rilevati dalle parte dinanzi, & benfatti di tutto il corpo; eccetto che nelle parti di dietro, le quali non corrispondeno alle anteriori, perche vanno à perdersi alquanto, & à calare nella groppa, & nelle anche; sono però cavalli veloci, & animosi. Ma i cavalli Tesalici sono di tutti gl’altri assai migliori. I Parti i Capadoci, & i Nisei sono cavalli ancora molto eccellenti ma tra quelli però i Capadoci tengono il primo luogo. Et però disse Nemisiano Capadocumque notas referat generosa propago. Il qual verso insieme con molt’altri soi dichiarerò più sotto. Et Oppiano dice, che sono cavalli presti, & degni, li quali mentre sono gioveni poledri, hanno il pelo bianco, sono fiacchi, & malsani, ma di poi quanto più vengono nell’età, crescono in velocità, & fortezza. Sono ancora animosi, & audaci, & atti alle guerre, & alle caccie. Perciò che ne di strepito, ne di fiera ò di arme hanno spavento alcuno, & divengono agili & sinceri, per le quai parti erano molto celebri, & istimati. Ma li Nisei sono di tutti bellissimi; & da Re di Siria molto amati, & usati. Perche sono di bellissima forma, di bono intelletto, & di bello, & soave andare, piacevole al freno, & ad ogni altra cosa, che à cavallo s’appartiene Questi tai cavalli hanno il capo piccolo, le chiome lunghe, & spesse, così anco la coda; sono generalmente di pel falbo. Et perciò io direi ancora al caval falbo Niseo. Havendo anco i nostri falbi comunemente non so che del regale, & del diletto vole come i Nisei. Non voglio lasciar di dirvi, che alcuni moderni vogliono che’l color falbo sia color cenere veramente; il che se è vero giudichi chi sa da che non è mestiero d’addurre altra prova in contrario, per vedersi manifestamente, che i falbi ò siano dorati, ò siano lavati. ò scuri, tutti tengono del Sauro più presto, che altramente, parlando però secondo il nome proprio, che hoggidì la nostra Italia gli dona. Non posso anco non maravigliarmi molto prima, ch’io trapassi più oltra, di Vegetio, il quale volendo dare cognitione delli cavalli per i paesi nel sesto capitolo del suo quarto libro, dell’arte veterinaria over del marescalco, e delle medicine de’ cavalli, & nel settimo del medesimo, & in altri luoghi de gli stessi libri ogni altra cosa mi pare che faccia fuora che questa: da non so che poco in fora, che dei cavalli humani, & Persiani dice, ma che? Alle volte ancora i savi dormeno con Homero. Ritornando dunque alla nostra tela, dico che i cavalli Parti, se ben son piccioli di corpo, & di poche forze, sono però molto belli, & di prestezza, & velocità; sono tra cavalli