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L I B R O T E R Z O. | 129 |
re circa tal’utile. Intendo ancora per concomitantia del diletto che reca quest’arte; & di sopra nel primo libro ne ragionaste assai bastevolmente; così dell’honore, & ornamento, c’havete detto. Ma circa l’essere del vostro cavallarizzo, & l’officio suo, diteci in cortesia come si ha à governare; che ispediti di questo, vi dò la sententia in favore; & ne girete à riposare. C. Circa l’officio, & essere suo, oltra quello che di sopra dissemo, sarei di parere che fosse maritato. P. Hor questo sì che è da ridere; che ha egli à fare la luna con i gambari, & l’essere maritato ò no col cavallerizzo? Voi dite alcuna volta le gran cose. Non vediam noi quasi in tutti i boni cavallarizzi il contrario? Anzi per me io sarei di parere tutto diverso. Eh. C. Lasciatemi dire, & non m’interrompete, vi dico che ben dimostrate di non haver à mente, ch’io vò dipingendovi le parti che un perfetto cavallarizzo devrebbe havere; & sianosi mò di quelli senza moglie, come voi sete, & altri infiniti, ch’io non niego che in quest’arte non siate consumatissimi; nondimeno il mio cavallarizzo voglio che sia maritato, per fuggire molti inconvenienti, che dal non essere maritato seguitano; & non sì vi sto à dire, che in troppo tempo si consumarebbe il nostro disputare, basta che li considerate mò da per voi; sì come ancora credo che parte ne isperimentate in fatto. Brutta cosa è veramente che un giovine governi cavallarizza d’importanza, over che è molto peggio un maritato, il qual bene spesso sarà costretto far cose, per questo, che forse à cavallier christiano non stanno bene. Ligurgo legislatore principalissimo tra Greci, havendo riguardo à questo, & à molt’altre cose, commandò che i capitani di cavalleria & delli esserciti, & i sacerdoti ancora fussero maritati. Et i Romani voleano che questi cinque ufficij, cio è Dittatore, Pretore, Censore, Questore, & Maestro di cavallieri fussero ad ogni modo maritati; tenendo per fermo (come creder si deve) che l’homo che non ha moglie, ne figlioli in casa, poca auttorità possi havere nel governo d’importanza. Et in vero gran riputatione reca all’homo l’haver moglie. I Romani antichi medesimamente non permettevano che i giovini senza moglie, sedessero ne i tempi, ma insieme con i vedovi oravano inginocchiati; essendo lecito solo à maritati orare ascesi, over appoggiati. Ma per esser noi hora nella legge di Christo, vi dico che se bene (da un gran tempo in qua) le leggi della nostra santa catholica, & universale Chiesa hanno prohibito, & vietato, & vietano & prohibiscono santissimamente à persone clericali di maritarsi, non è però che nella primitiva Chiesa non fosse permesso à ciascuno indiferentemente; ma di questo sia detto assai, veniamo al resto. Vorrei che fosse ancora bel parlatore; perche un muto ancora che cavalchi bene, non dev’essere ne cavallarizzo, ne altro, in corte del Prencipe; per che la lingua si move per i concetti dell’anima; & colui che non ha lingua, non ha anima, & chi non ha anima, egli è una bestia, & chi è bestia se vi pare che debbia conversare tra cavallieri, & homini di credito, & non più tosto andare
à vivere