Pagina:Il cavallarizzo.djvu/231


DEL CAVALLARIZZO

& arguto Cortegiano. Ma per non perdere piu tempo in questo, ristringendomi quanto posso, vi dico da senno, ch’io desidero che sia, che havendo a servire, massime à Prencipe grande, ben nato, alattato, & disciplinato, bello di corpo, & d’animo, ornato di gratia, & di quel non so che, che non si sa, ne si pò esprimere, che lo rendesse nelle sue attioni grato non solo à Prencipi, e cavallieri, ma à ciascuno che lo mirasse; il che anco che sia singolarissimo dono della natura, non è però che anco non s’acquisti co’ libri in mano, & con una bona, & lunga esperienza, & però ho detto ancora per questo, ch’io vorrei, che fosse letterato. Vorrei oltre di ciò, che fosse esercitato fin da fanciullo, nel ballare, nel lottare, nell’atteggiar à cavallo, & nel giuocar d’armi; cose tutte che lo disciolgono molto, & lo fanno disinvolto, & rendono piu atto in ogni impresa, che al corpo s’appartenghi, & massime nel cavalcare. Vorrei sopra tutto che armato, & disarmato sapesse correr lancie in ogni guisa; Torneare, giuocar alle canne, & à caroselli; & in tutti quei modi aggitar cavalli, che sia possibile con quella debita misura, che si richiede; il che habbi cominciato fin dalle tenere unghicciolette come dicano, & dalla sua età tenera; nella quale le vie che si aprendino, mai si lasciano, anzi in quelle si divien sempre più perfetto. Et però vedete, che costoro che istituiscano un gentilhuomo per essere come si deve, vogliono che di sei anni impari le lettere Latine, & Greche, nelle dodici il cavalcare, & le virtù, che richieggono piu fortezza di corpo, & saldezza di membra; & per saper con debita misura, & tempo aggitar cavalli, vorrei che sapesse almeno tanto di Musica di canto che à battere ogni tempo fosse conveniente. Vorrei di più, che cosa alcuna non facesse per ostentatione, ne per iattantia, ne superbia ma per honore, & per amore di far cosa debita, & grata al suo Signore; per il quale fosse pronto à mettere la vita, se fosse di bisogno. Vorrei che fosse astuto, & sagace, & sopra tutto prudente, patiente, & temperato. Desidero anco che sia non men piacevole, affabile, & gioviale che bellicoso, & martiale, & però dev’esser forte, & di corpo robusto, & d’animo costante. Che così il Prencipe, che havrà cavallarizzo tale, veramente si potrà adimandar felice; & l’istesso cavallarizzo sarà felicissimo, ancor che mai premio alcuno uguale al merito delle virtù sue ricevesse; se però la vera gloria & felicità propriamente nelle virtù consiste.

P.
Havete voi à dir altro M. Claudio?
C.
Havrei à dire assai piu, & mi pare non haver detto il terzo di quello ch’io desidero nel nostro cavallarizzo; ma poi che l’hora è così tarda, non vo dir altro.
P.
Voi havete detto tanto, & sete stato si lungo in questi vostri io vorrei, io vorrei, che non l’havete quasi mai finita, & però non vi si ha potuto opponere, ne adimandar altro. Perche io adunque come giudice non dò sententia, ma essendo l’hora tarda del riddursi, ci ridurremo à i nostri affari, intimandovi, che dimane, all’hora istessa d’hoggi, vi ritrovate nell’istesso luogo, à render