come si dice, a tentone, non havendo mai chiarezza salda, che li facci discernere & conoscere il vero. Et ditemi per vostra fede quanto è importato questo à voi à darvi aiuto, favore, & credito? Che se non havessero havuto lettere non so se facilmente foste salito al grado honorato dove voi sete appresso à tutti quei cavallieri, e signori, che sanno, nel mestiere del quale hora discorremo.
- P.
- Non dite questo di me, ch’io so che sapete ch’io non ho filosofia, & ho pochissime lettere latine.
- C.
- Basta che voi n’havete tante che intendete quel che leggete, & leggete assai per dilettatione, & per saperne ogn’hora più, immitando in questo quel buon filosofo che disse, ancor ch’io avesse i piedi nella fossa vorrei imparare, perche (come ben disse quell’altro) altro diletto che imparar non prova quel spirito, che è ben qualificato. Hor quello adunque cavallerizzo, il quale sarà letterato havrà delle tre parti del gioco le due in mano; & potrà dirsi veramente cavallarizzo: che non vuol dire altro (al mio parere) che cavallo indrizzo; & però potrassi diffinire cavallarizzo perfetto esser homo che ha vera cognitione della natura de’ cavalli, per la quale gl’indrizza sì nel maneggio, come nel governo, & altre cose, che se gl’apartengano.
- P.
- Di gratia andate adaggio, voi dunque volete che cavallarizzo quanto al nome vogli dire caval indrizzo, & per vero questa etimologia di vocabolo mi piace, ne mai piu l’ho intesa se non hora; così anco si potrà dire in alcune corte, dove non s’usa questo nome, ma mastro di stalla, che venghi dalla peritia che ha del governo della stalla.
- C.
- Così credo che sia i Francesi a’ maestri di stalla & cavalcatori buoni dicano Eporedichi, & scudieri, si chiamano anche Agasoni ma impropriamente perche agaso propriamente si pò dire il servo che ha cura dei cavalli, ma equisone è stata detto per moderatore o maestro de’ cavalli, così anco Agitatore.
- P.
- Questo mi satisfa quanto al nome, & quanto alla diffinitione non mi dispiace; ma voi volete che il vostro cavallarizzo ad ogni modo sia letterato, & sappi tutte quelle cose, che havete dette di sopra ne i due primi libri?
- C.
- Seguitate pure.
- P.
- Se così è bisognerà prima farse dottore, chi vorrà divenir cavallarizzo tale. Ma se costui non le sapesse tutte volete voi che per questo sia scancellato, & casso dal catalogo de i buoni, & perfetti cavallarizzi?
- C.
- Mi par bene che da vero vogliate la burla, ma fate come volete che formandolo io, l’ho à formare come mi pare, & però vi dico che se’l cavallarizzo non sarà letterato non potrà gia mai ascendere à quella perfetione, alla quale è obligato ogni cavalliere, & gentilhuomo ben nato.
- P.
- Vi concedo ancora questo, perche gia io intendo che voi volete fare un cavallarizzo nell’aere, astratto da ogni materia; sì come fecero gl’antichi Platone, Xenofonte, Marco Tullio, & altri; li quali descrissero una perfetta Republica, un Re perfetto, & un perfetto Oratore; & piu tosto dipindero la Iddea, & forma, alla quale si deveano assimigliare, che mai