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LIBRO PRIMO | 9 |
CAP. PRIMO DELL'ORIGINE DEL CAVALLO,
& degl'inventori del cavalcare.
SE NOI vogliamo credere a’ Poeti, non è dubbio alcuno, che i Cavalli sono antichissimi fin dal tempo, che levata la confusione degli elementi, detta Caos, & ridutta in ordine, cominciò il Sole à far il suo viaggio. Il quale non lo potè fare senz’essi, essendo il suo carro guidato da quattro cavalli. Apportando adunque i cavalli il giorno, & la luce, fanno fede, che siano antichissimi, & perfettissimi. Ma per dire della loro origine più distintamente favoleggiano i Greci, che Nettunno in Thesaglia fece nascere il Cavallo, battendo il lido col tridente, come dimostra Virgilio nel primo della Georgica, dicendo.
Tuq; ô cui prima frementem fudit equum
magno tellus percussa tridente Neptunne
Che nella lingua nostra non vien à dir’altro, che
E tu Nettunno, à cui la terra prima
Dal gran tridente tuo percossa diede
Destrier fremente.
Volendo forse sotto il velo della favola dimostrare, che dilettandosi naturalmente il cavallo dell’acqua, & havendo bisogno di molti frutti della terra per vivere, più che altro animale, che serve all’uso de gl’homini, che dal Dio dell’acque, & della terra nascesse. Ma lasciando le favole addietro, & Christianamente parlando. L’origine sua fu, come di ciascuno altro animale, dal Signore Iddio creata; volendo provedere alle necessità humane; & con questo animale dare insieme utile, honore, & diletto all’homo; come di sotto si dirà pienamente. Hor chi prima trovassi il modo del cavalcare: varie sono le opinioni; percioche molti dicono, che Bellerofonte, al quale fu da Nettunno donato Pegaso cavallo alato, cominciò à cavalcarlo, & con esso addestrandosi vinse poi la Chimera monstro insuperabile à quei tempi, che infettava la Litia. Del qual Pegaso più di sotto ne parleremo altrimenti. Et alcuni vogliono, che fosse Nettuno istesso; & per questo la chiamorno Hippio. Molti à Perseo lo attribuiscono, & molti à Sensecofin Re