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DEL CAVALLARIZZO

girare; & subito girato ch’è il cavallo gli dia con la bachetta sulla groppa sgridandogli in questo modo, vià, vià, vià, inanzi, inanzi; & il medesimo faccia quell’huomo, che all’altro capo del repelone, percotendolo però nel girare à man manca sulla spalla dritta. Et subito finito, che ha questo maneggio, & anco il corvettare fate che gl’istessi huomini, deposte le bachette over canne, subito gli diano dell’herba fresca, ò qualch’altra cosa, che li diletti à magnare, e che li facciano carezze assai, con pur assai parole lusinghevoli, & voi dismontato in quel instante ve n’andrete via lasciandolo in man loro con le redine sul collo, & col botton d’esse abbastiato al suo devere. Et in questo lo continuarete tanto ogni mattina per tempo, & ogni sera che vi paia che sa se stesso facci ogni cosa bene, & presto, senza un minimo aiuto vostro. Dipoi dismontando pure lo lasciarete li nel mezzo de i due muri, e de i dui huomini suddetti, col le due redine abbottonate sul collo: e lasciarete che lor faccino quel medesimo, che facevano nel farlo corvettare, & corvettando subito se gli facci carezze con herba fresca in mano da l’huom che li sta innanzi, e quello di dietro si ritiri al suo luogo al capo del repelone, & subito dipoi deve l’huom, che li sta inanzi con quella voce, che si fa alle volte basse, battendolo con misura à tempo nella spalla contraria alla volta, & poi subito voltato, nella croppa aiutarlo à fare il solito maneggio. Et fatto che haverà da quattro ò sei repelloni in questo modo tantosto li deveno fare le carezze solite, che così continuandosi due volte il giorno son certo che venerà il cavallo à maneggiarsi bene da se stesso, senz’huomo à cavallo, ma però non forse senza li dui à piedi suddetti. Ho conosciuto un gentilhuom dell’arte che fece un gentil ginetto che maneggiava così, & corvettava senz’huom à cavallo. Ne dev’esser di maraviglia à crederlo se si crede à quello, che dei cavalli sibarriti, & cardiani, & dei ronzini tedeschi havemo di sopra detto nel primo libro. Et potend’essere vero questo in quelli, come fu in vero, perche anco non crederemo, che così hoggi non se ne possano ammaestrar degli altri? & ancor meglio? E’ morta l’arte forse? O pur non fiorisce piu che mai? O non ci son cavalli à questo fare convenevoli?


Cap. 65. De diversi Notandi.


Prima deve mandar bene alla memoria il cavalliero tutto quello del quale fin al presente si è ragionato, & si ragionerà spero in Dio presto nel terzo libro. E d’ogni cosa deve saper parlare risolutamente, & se di più anco sarà meglio.

Secondariamente