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LIBRO SECONDO 106

battendo pian piano col mezzo d’essa à traverso dell’inarcatura del collo, gli direte sù, leva; & quando volete, che nel levarsi venisse subito à salti con calci, sapendoli fare, gl’usarete quella voce, che à salti si richiede e gl’altri aiuti. Ma se volete, che stando inginocchione chini il muso fin’in terra, e che prenda una bachetta ò altro così di terra, usarete le guardie del freno curtissime, & il barbozzale lentissimo, & forse anco dislacciato; & fate, che dove s’inginocchia, e volete che metta il muso sia un poco d’herba, & ivi tenendolo inginocchione fate che uno la prendi, e ce la mostri, & volendola pigliare il cavallo dalle sue mani, egli non gliela dia, ma vadi calando la mano infin in terra, & ivi la lasci dove era, che calando il cavallo anch’esso il muso, la piglierà di terra; & voi in questo momento mentre direte piglia, piglia; & presa che l’ha, lo farete alzar subito à salti, ò come vi pare, accarezzandolo pur assai; & il tenerli la mano calcata sopra l’inarcatura mentre magna quell’erba in tessa, gli gioverà molto à farlo stare col muso in terra; dove à poco à poco lo redurete à metterlo senz’herba ò altro, che li gusti molto. Vero è, che dipoi alzatosi gli lo dovete dare, losegandolo sempre piu che sia possibile. Ma se volete, che prenda bachetta ò spada di terra, ò altro, voi alla bachetta accomodarete l’herba, o quello che piu li gusta, & farete il simile: che per prender l’herba prenderà anco la bachetta; & presa fate che subito si levi; & levato, fate, che voi tantosto gliela togliete di bocca piacevolmente, dandoli subito altra herba da mangiare; che in questo modo s’avezzarà benissimo à prenderla da terra senz’herba, quando voi con l’herba prima legata anco in tal modo in essa, che non la possi mangiare gli la mostrarete, & la lasciarete cascare in terra calando anc’esso ingenocchione, quando vorrete. Ma se volete, che da altri non si lasci cavalcare che da voi solo, fate che tutti quelli che lo cavalcheranno gli facciano una bruttissima guardatura, lo sgridino, & lo battino; & massime quando lo cavalcano; & aspreggiandolo molto lo affatichino senza misura; & sgridandolo, & battendolo subito ne dismontino, dove voi immantinente con piacevolissima vista, havendovi però prima fatto conoscere per molti giorni sulla stalla et in altri luoghi per suo amatore, in donargli quelle cose à magnare, che piu gli dilettino, et rimuover da esso quelle che piu li dispiaceno, et in farvi sentire con bonissimi odori, et con mill’altre carezze fattegli per più tempo, e per più volte al giorno; all’incontro de gl’altri, che l’aspreggiano nel cavalcare, e nel dismontare, che deveno haverli fatto anco tutto il contrario; il che devete fare ancora, che ogn’altro faccia; accostandovi dunque voi con guardature piacevoli, con guanti profumati in mano, con parole piacevolissime gli darete qualche cosetta à magnare, che gli gusti; annettandogli con i guanti in mano, over con un fazoletto bianco, et odorifero gl’occhi, e tutto il muso et massime le narici: perche dell’odore, e della nettezza et massime in questi luoghi, si diletta infinitamente il cavallo secondo, che vi fu detto di sopra al suo luogo.