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LIBRO SECONDO 105

lo girate, & aitarlo anco di staffa di dentro, over di punta di piede in quella medesima gamba ver la quale lo girate. Il maneggiarlo in un fosso fatto à barca è utile ancora à far questo, & anco il terreno in costa di cortello; rivolgendolo però sempre contro la costa; & aiutandolo nel modo suddetto. Se volete che incavalchi bene una gamba sopra l’altra, il che è di giovamento grande al cavallo nel maneggio, & di bellissimo vedere, trottatelo in volta stretto stretto hora sull’una & hora sull’altra mano, senza lasciarli prender fiato, aiutandolo anco con i modi suddetti, & calandovi ancor voi à mirarli le braccia, come le muove, & piega, & vedendo, che quello dove si gira non va sotto piegato come si deve à quel di fuora, lo castigarete tanto più in esso, e di staffa, e di bachetta, & mutando mano, mutarete anco i castighi, li quali essendo però l’istesse saranno fatti sempre sul braccio di dentro della volta. Di passo ancor potrete osservare i medesimi ordini. Et il fosso fatto à barca & à conca gioverà molto: ne i quali verrete anco, così essercitando, à facilitarlo alla ciampetta, over gambetta.


Cap. 60. Del modo di dar la ciampetta al cavallo, e che cosa sia.


La ciampetta, over gambetta, non è altro, che un piegar d’una gamba dinanzi più dell’altra, che fa il cavallo nel maneggio delle mezze volte à i repeloni, alle corvette, & al parare stando fermo, la qual gamba tiene anco medesimamente alquanto solevata da terra & piegata tutte le volte, che il cavalliero à questo lo richiede. Et il cavallo essendo in questo ben ammaestrato, vien anco ad essere anco di miglior gratia nelle volte raddoppiate alla terra, & à mezz’aere & nel maneggio de i repeloni, & in quello gettarlo in quà, e in là, stretto stretto, presto, e quasi di contratempo. La qual ciampetta per dir come dicono costoro, ma io per me le direi gambetta, se l’insegna nel fosso fatto à barca, nel terreno à conca, & in quello à cattino, e tra due terreni fatti a montetti, nel mezzo de’ quali non sia più spatio, e distanza l’uno dall’altro che tre ò quattro palmi, e con i medesimi aiuti di dentro dalla volta, che nel capitolo superiore vi ho detto. Ma meglio se l’insegna ancora sulla stalla alla sua posta battendolo di bachetta dentro il ginocchio in quella gamba dinanzi, che voi volete, che levi, & pieghi, usando nel batterlo questa voce piacevole, sù sù, leva leva. Continuando tanto in questo finchè venghi à levarla, & à piegarla. Alzata che l’ha voi incontinente levarete bachetta dal ginocchi; e li darete alcuna cosa da mangiare per allettarlo, come saria un bocon di pane, ò un poco d’erba. Et continuarete tanto in far di questo modo, che venghi a alzarla, & piegarla à qualla voce che gl’havete fatta, che son certo, che l’alzarà, & piegarà al sol vedere che vi accostate ad esso per ciò fare. Altro tanto ne farete all’altra gamba. La quale se se volete che così tenga