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LIBRO SECONDO | 98 |
ad una tacita obiettione che mi si potrebbe fare; con dir ch’io non devrei, ne m’è, lecito insegnare cotali cose. Alla quale in poche parole rispondo, che se le guerre, & il duello sono leciti, è lecito anco à ciascuno di parlarne con verità, e con ragione senza passione alcuna. le guerre, & i duelli sono liciti, adunque io ne posso parlare; & massime quel tanto ch’io ne parlo, Che le guerre & i duelli siano leciti quando siano giusti, & giusti i sacri libri de’ i Re ce lo dimostrano nelle scritture sacre; et Iuda Macabeo massime. Il qual non solo fece guerra, ma volse armarsi col suo popolo nel giorno sacro solenne, e vinse. Et David non entra in battaglia à corpo à corpo con Golia? oltra che ci sono mill’altre prove.
Cap. 51. De i cavalli da pompe, feste, & giuochi.
I cavalli che si vogliono per le pompe, feste, & giuochi si deveno mantenere ne i lor maneggi ordinarij; di modo che si anderanno terra terra, & li volete per giuochi de’ caroselli, di canne, ò d’altri simili, li devete mantenere alla terra; & se vanno a mezz’aere, mantenerli à questo. Ma se li volete per maggior pompa, & per comparire in un torneo, & giostra, ò in una mascherata in livrea, ò da per voi, assai meglio, & più splendidamente comparirete sopra cavalli saltatori che sopra gli altri: & questi ancora deveno essere essercitati, & mantenuti ne’ suoi salti, & maneggi ordinarij. Non dico alle ruote & caragoli, & altre sì fatte lettioni, che si danno al cavallo, per ridurlo a’ suoi maneggi risoluto, & presto; ma alle raddoppiate alla terra, a i repeloni d’ogni sorte, alle corvette, alle pesate, & aggroppate; così anco à i salti in tutte quelle manere ch’egli sa fare.
Cap. 52. De i cavalli, per correr palij, & de' Barbari massime.
Mi pare non uscir d’ordine s’io vi dic’hora de’ cavalli da correr palij, secondo il costume c’hoggidì s’usa per tutta Italia. Ma prima devete anco sapere, che Vero Imperatore hebbe un cavalllo chiamato Volucro dalla velocità sua incomparabile, di somma eccellenza. In honore del qual cavallo si cominciorno prima à correre i palij; essendosi prima corso con le carrette. Qui adunque hebbe principio, & origine il corrersi de’ palij: & la causa perche si corrino credo che vi sia noto che non tanto per dar piacere al popolo con sì bellissimo spettacolo, quanto che per far prova chi più de’ cavalli in velocità vaglia, & chi più resista al corso. Al quale di tutti gli altri generalmente sono attissimi i Barbari, quelli dico, che vengono d’Affrica, & i Soriani anco sono velocissimi, & quelli di Scithia. Ma nella nostra Italia quelli Barbari della razza del Duca di Mantova, come io già dissi, sono anco eccellentissimi, & di tutti quelli d’Italia i migliori. Benche si trovino alcuni cavalli bastardi, & villanotti in Italia à questo mestiere perfettissimi; & che vincano anco nel corso ogni sorte di Barbaro; ma sono rari; & io per me non n’ho