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LIBRO SECONDO 97

gir via, & voi seguirlo percotendolo. Lo devete anco far amico del stocco e della spada dimostrandocela spesse fiate ne i maneggi dalle bande, & à guisa d’aiuto di bachetta ponercela di piatto traverso al collo, e tralle orecchie alcuna volta. Et à quella usarlo ancora quando si cava di stalla, andandoli all’incontro con la spada nuda in mano piacevolmente, & dimostrando in un subito d’haverne paura, vi ritirerete indietro. Ma come vedete ch’egli di ciò pigli animo, & facci motivo di corrervi sopra, pur ritirandovi, diponerete la spada, & con alcuna cosa da mangiare in mano, andrete losengandolo darcela. Che così facendo vedrete che in breve si farà molto animoso contra la spada la quale potrete usare se sarete à cavallo facendo che uno vi venghi all’incontro con quella nuda in mano; & voi spingendo il cavallo incontra farete ch’egli si ritiri e fugga: & inanimato che sarà per questo, à poco à poco, farete, che non più si ritiri, ma che stia saldo, & che anc’esso dimostri di voler dare al vostro cavallo con la spada, ma non però gli dia in questo principio, ma poi di giorno in giorno ce la facci sentire, & hor nel collo, hor nella croppa, & hor nella testa di piatto & piano, e talor più forte, secondo l’animo, che vede del cavallo fin tanto, che del tutto s’avezzi à soffrirla, & à non haverne paura alcuna: la spada à questo effetto dev’esser senza punta, ma rilucente assai, perchè così giocarete al sicuro. Le percosse nella faccia del cavallo sono quelle che più lo disdegnano e aviliscano, & siano di che qualità si vogliano ò per età far che le supporta più volentieri, e che à quelle si assuefaccia lo armarete come si suol armare nelle fattioni di guerra, & torneamenti; già vi dissi che nella stalla là deveste usar le arme, i suoni, & strepiti da guerra, per assuefarlo à quelli. Il che se fatto havrete, non ve sarà difficile usarlo à quello ch’io vi dic’hora. Et sopra tutto lo devete usar sulle caccie, nelle quali intravengano cavalli assai, & strepiti, & rumori grandi, che così allenandosi si farà anco più allegro, & corraggioso, lo avezzarete massime nel mezzo de’ tamburi, trombette, & archibugi, assuefacendolo anco à i fuochi, alle acque, & al notare, & à vedere huomini armati e disarmati ancora distesi in terra come morti, & passar tra essi: à i cocchi, alle carrette, ad inconrar animali insoliti, & ad ogn’altra cosa, che vi paia vi possi giovare nella guerra. Et non lo tenerete in tante delitie, & avezzi sulla stalla, che non l’usate anco alle volte à patir fame, sete, freddo & caldo, & alcuni altri disagi, Ricordandovi in questo di quel detto. Che ab assuefatis non fit passio. Et se pur si patisce non si patisce quanto si parirebbe se non ci fosse uso. Et notate finalmente che il cavalcarlo di notte, e di notte usarlo all’arme, & à i strepiti suddetti, e suoni, lo farà anco più coraggioso, ardito, & sicuro.