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DEL CAVALLARIZZO |
(oltra al collo) li quali se saranno tristi, e duri vi devete governare ancora secondo le qualità loro nell’imbirgliare. Il collo riverso, cioè inarcato di sotto richiede morso, che habbi più del piacevole, che del forte; sì nell’imboccatura come nelle guardie, & vuol montata. Il collo curto, & grosso richiede il simile, eccetto che à questo si conviene che tutto il morso sia alquanto più gagliardo, & a’ cavalli di collo intavolato che sono li suddetti corti & grossi ne’ colli sarà bene usargli la camarra per alcun mese. Al collo lungo & grosso usarete guardie lunghe, & fiacche, & barbazzal quadro, & grosso. A cavalli garzuti, che di qualità si siano, piu tosto usarete sempre guardia lunga, & alquanto ardita, che altrimenti, & imboccadura piu tosto dolche, che aspra; pur habbisi avertenza alla bocca, & qualità del cavallo in ogni cosa. Hor basta havervi detto fin qua, quel che m’è parso più principale, & appartenente al modo dell’imbrigliare. A voi resta hora il giudicio di vedere quando il cavallo haverà di bisogno più di questo, che di quell’altro morso. Nel quale non laudo troppo, ne anco biasimo se usarete alcuna volta, & in secreto, i barbazzaletti falsi, che vanno sotto il labro, & le cordelle per disarmarlo.
Cap. 41. Quando s’ha à levar il canon al caval, & metterli altro Morso
Havendo io discorso à lungo del frenar il cavallo, resta ch’io hora vi dichi brevemente, che quando il vostro cavallo sarà ridotto à fermezza di testa, & in ogni maneggio à conveniente giustezza, potete levarli il canone, & massime se in esso s’appoggiasse piu del devere, & imbrigliarlo à vostro piacere. Ma vi averto ben di nuovo à non andar alla cieca; che vi bisognarebbe mutar spesso morsi, del che non pò essere peggio, si nel cavallo come anco nel giuditio del cavaliere. Al quale quando questo accade se meritamente si potrebbe dire mal maestro in quest’arte, & peccare nel verbo principale.
Cap. 42. Del modo d'aiutar il cavallo alle ruote, & del parare.
Di sopra vi ho ragionato delli aiuti, che si possono dare al cavallo, ma non vi ho però mai detto partitamente come li dobbiate usare à luoghi, tempi, & questo feci per non confondervi, & accioche habbiate ogni cosa per ordine meglio nella memoria. Hora che siamo ispediti del frenare, li vi vo dire distintamente; & come li dobbiate usare, & quando. Et prima nelle ruote grandi ò piccole, che si siano, ne i caragoli & essi, & nel serpeggiare, sì di passo, e di trotto, come di galoppo, quando vedete che non va giusto il vostro cavallo, ma che getta la croppa da banda, vi dico, che da quella banda dove la getta lo dobbiate castigare di bachetta, & di calcagno, & di sprone: se pur li portate, e tanto, fin che si emendi. Il medesimo farete nell’andar per il dritto ne i repeloni, quando volendolo voi girare alla man dritta, egli gettasse la croppa fuor d’ordine sulla stanca. Potreste anco in questo usarli questo inganno