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LIBRO SECONDO 63

neggio de’ repeloni, oltra che fa anco più bella vista. Che non si pò negare già che dal roteggiar largo prima, & poi venendo in questo modo ristringendosi il cavallo sì di passo come di trotto, over galoppo furiosetto & piano; & tanto restringendosi, che venghi quasi à perdersi nel mezzo, & fine del caragolo gl’occhi de’ circostanti non siano presi da maravigliosa bellezza, & diletto di tal maneggio? & che non se ne innamorino? Il qual artificio certo, & senza dubbio alcuno, dimostra facilità, scioltezza, leggerezza, animo buono, fortezza, & obidienza grande nel cavallo & maestria assai, & più ordine nel cavalliero, & riduce il cavallo al termine d’ogn’altra sorte di maneggio, che le rote suddette da per se non possono fare, come à chi ben considera, & se è cosa chiara, & assai manifesta senza ch’io più mi dilati in voler provare: eccetto in dir questo ancora, che senza le due, ò tre rote si può fare ogni cavallo facilmente, ma senza questo con assai maggior difficoltà. Il qual ancora, chi ben pon mente si truova, che non così espresso, pur implicato nell’insegnar del raddoppiare terra terra al cavallo. Per questo medesimamente io essorterei il cavalliero, che tutti i cavalli essercitasse più in questo, che in tutti gli altri maneggi: sì per le ragion suddette, come anco per allenargli, & fargli obedienti, & per ogn’altro buon rispetto, che non accade al presente dire.


Cap. 4. Del modo d'insegnar al poledro, & ogni cavallo per via d'esse serrato, e lungo, e dell'utilità sua.


Gli è un’altra sorte di maneggio per ammaestrar il cavallo ch’io la dimando ad esse. Et è questa che voi principiarete à far andar di passo prima il vostro cavallo, & poi di trotto à modo di rota, ma non finendo di chiuderla vi volterete sull’altra mano, & andarete innanzi allargandovi, & voltandovi à congiungervi nel mezzo del tiro cominciato; & trapassandolo andarete pur allargandovi, & rivolgendo sulla mano istessa, ch’incominciaste, sin tanto che veniate à quel luogo proprio donde cominciaste: & così seguitando un pezzo formarete la figura dell’esse, ch’io vi ho detto. Il qual esse nel principio vuol essere sempre più lungo, & largo, per rispetto de’ poledri principianti. Et se volete intendere ancora meglio quel che havemo detto, & formar l’esse più facilmente, fate conto, che fusseno due rote oblunghette alquanto in forma ovale, congiunte insieme, delle quali entrando dall’una nell’altra, non faceste mai più; che una volta per mano. Hor in questa sorte d’esse entrarete, & pigliando la vostra volta su quella mano che vi pare più necessaria per il vostro cavallo lo travagliarete tanto che vi para che basti. Et volendo finir la lettione la finirete sulla medesima mano che cominciaste. Et uscendo per la medesima via andrete di dritto in dritto à parar lontano da quello un breve repelone.