quarti, & ne’ calcagni; nelli quali vorrei che fosse più alto, che nel resto; e da calcagni andasse à perdersi nel mezzo tanto che da ivi in la venisse poi ad una convenevoleza: e se pur li bisognasse rampone, se li facesse tanto largo, quanto è largo il ferro da ogni parte; cioè dentro & fuori; il qual rampone non però fosse più rilevato del ferro, che quanto sariano tre spaghi rivolti insieme: mettendoli anche per tutto chiodi di ghiaccio bassi di testa & uguali: acciò si potessi attaccare il cavallo, più commodamente ne’ luoghi ghiacciosi, & molto lisci, & duri. E questo s’intenda de’ ferri dinante, li quali non deveno essere più larghi dell’unghia se non un poco dal mezzo indietro, eccetto se alcun mancamento non richiedesse al contrario. Deveno havere i ferri dinanzi al tondo, & quei di dietro del lungo; li piedi di dietro deveno esser ferrati con le medesime ragioni, e di più vogliano havere i ramponi bassi, communi & rivolti in giù: ma non alti nel calcagno, come quelli dinanzi. I ferri da barbaro quando corre il palio, mi piaceno dove sono ghiaccie, & luoghi sdrucciolosi; ma non tanto però: perchè ci andrebbe molto più artificio in farli, & più pericolo nel maneggiar il cavallo di sopra poste, e di guastarlo. Così anco i ramponi che tendeno allo aguzzo & rilevati assai sono pericolosi, & massime ne’ poledri, & anco i chiodi da ghiaccio: & però si deveno fuggire quanto più si può. Hor i ferri da barbaro ancor che siano utili per il ghiaccio, & per meglio attaccarsi il cavallo sulle lastre, mattonate, terreni duri & sdrucciolosi, nondimeno per quello che ho detto, sono dannosi anch’essi: & ancora perche quelle seghe aguzze per il caminare si andarebbeno consumando & bisognarebbe spesso limarli. Deveno essere ancora i ferri alquanto imborditi, & coprire honestamente il concavo del piede, peccando piu tosto nel coprire che nel meno se pur hanno à peccarci; & massime si deve usar questo in luoghi sassosi; ma in luoghi piani non ghiacciosi, ne sassosi i ferri deveno essere come havemo detto senza chiodi da ghiaccio, & senza anco quei ramponi dinanzi; le creste giovano tanto dinanzi come di dietro à far che’l cavallo afferri meglio il terreno nel correre, & si attacchi meglio, pur io non le usarei senza gran bisogno. I ferri leggieri e tondi à modo dell’unghia così dinanzi come di dietro, & che nel circuito dell’unghia s’accostino bene da pertutto, & giusti, giovano molto ad ogni sorte di cavallo. Diventando egli per questo più leggiero, & agile à levar i piedi da terra. Oltra che tal ferratura fa più grandi l’unghie, & più forti. I poledri nel principio si deveno ferrare con ferri assai leggieri senza ramponi, & che da canto nessuno avanzino l’unghie; overo pochissimo, & che i ferri più presto pecchino in curtezza che in lunghezza; accioche il poledro non venghi ad aggiungersi & aggrapparsi. Il poledro dev’esser ferrato con tutte quelle carezze, che siano possibili. Ma il caval fatto, che non si lascia ferrare dev’esser sgridato, minacciato, & battuto. Ma io ho visto