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DEL CAVALLARIZZO

gno non fosse; ma laudo bene che se gli cavi dal palato nel mancar della luna, & detto sangue se gli deve far inghiottire perche fa mirabili effetti facendo morire i lombrici, & altri vermi che sogliano nascere nel corpo del cavallo, & molestarlo. Devesi lavar spesso la bocca de’ cavalli in tal tempo con aceto & sale per disgelargli i denti, & far anco che mangi con più appetito. Et avertite che la farraina non sia spicata. Et questo basti.


Cap. 42. Quante volte l'anno si deve cavar sangue al cavallo.


Secondo Vegetio & altri, al cavallo si deve cavar sangue quattro fiate l’anno, per conservarlo sano; cioè nella Primavera, in quel tempo, che havemo detto della farraina, & quando non si dà herba, circa à venti di Aprile, la State nel principio di Luglio, nell’autunno da dieci à venti di Settembre. Et nell’unverno circa à venti, ò ventisei di Decembre. Pur à me pare che non si debba cavar sangue al cavallo, senza bisogno di nessun di questi tempi; eccetto che nella Primavera, & anco nell’Autunno si pò comportare. Egli è ben vero, che ogni volta che si vede il cavallo abonda di sangue, se li deve cavar sangue subito siasi da che tempo si vuole; acchioche non incorra in qualche gran male; & massime nel mal del verme, di rogna, & altri mali contagiosi & pericolosi. Et in questo avertasi alla complessione, et età sua. Perche più sangue si deve cavare al caval giovine, & gagliardo, che ad un vecchio & debole. Et notate che ogni cavallo nel principio più tosto dell’infermità sua, over nel fine, che nel mezzo dev’esser sanguinato. I segni per li quali havete à conoscere che il cavallo abonda di sangue sono questi; nascano per il corpo alcune vesighette, le vene gli si fanno più grosse del consueto, camina più gravoso del solito, & più impedito, ha gl’occhi più infiammati della lor natura, si gratta spesso, & non mangia ne digerisce così bene come di prima quando il sangue non era soverchio. Dal palato del cavallo sarà utile cavar sangue ogni mese nel scemar di luna; perche gli levarete le passioni della testa, & il fastidio che, per la palatina, suol havere nel mangiare. L’hora del sanguinarlo quando vi accaderà communemente sarà questa; nella Primavera & Autunno à due hore di giorno, nel mancar della luna; nell’inverno, accadendo à tre & quattr’hore del dì: Nella state, pur accadendo, nella prim’hora & mezza del giorno, à luna scema similmente. Et perche tal sangue ha gran virtù essendo sparto sopra il cavallo, dal quale sia stato cavato, & massime se il cavallo, è languido, & infermo; perche giova molto à membri lassi, & à giunture, & ha forza di disseccare; per questo saria bene, che cavandolo dalle vene communi del collo, fosse raccolto in un vaso, & mescolato con aceto & oglio rosato, & chiara d’ova, ne fosse unto il corpo del cavallo, & singolarmente il luogo istesso della vena; di donde si cava. Et notate