& freghi nella sommità della coda in quel luogo dove si pò accostare per grattarsi, il qual prurito li molesta anco il membro. Finito che sarà di governar del tutto il cavallo se gli deve guardare sotto i piedi, se li fosse mancamento alcuno, ò se li mancassero ferri ò chiodi ò altro, & subito provedergli. Et ricordinsi i cavallieri, & chi è proposto al governo di cavallarizza de’ Signori che attendeno alla guerra, che un chiodo ben spesso fa perdere un ferro, un ferro il piede, il piede un cavallo, & un cavallo dui & tre, & questi una compagnia, la quale pò anco far perdere un essercito, & così da un chiodo che manchi un ferro d’un cavallo, si pò vedere à che disordine & inconveniente si pò venire. Hor quest’ordine di governo devete tenere di continuo mattino, & sera. Governati che siano deveno rivoltare alle lor mangiatore, dove mangiato che havranno un poco di strame, si deveno abbeverare, con quell’acqua che meglio si potrà havere. Vero è che per bere de’ cavalli è migliore quando è alquanto grossetta & torbida, & che ha del color latteo, & che ha più tosto del salimastro che corre piano; che non è quando è chiara, & corre velocemente. Perche queste non ingrassano ne fanno buona digestione per essere sottili & fredde & crude; dove quell’altre per essere più grosse, & calde danno più nutrimento al cavallo, & meglio si digeriscano. Le acque chiare fredde, & veloci però pare che si convengano nel tempo molto caldo. Nondimeno in tutto si deve haver riguerdo alla consuetudine & commodità. Et perche il cavallo se non beve abondantemente % assai non si fa corpulento & grasso; fa di mestiere che quando si vede che beva poco, & sia magro, se gli lavi la bocca di dentro, & se gli freghi il palato con vino & sale, overo con aceto, & sale. Così anco se le acque fosseno troppo crude & fredde, si potranno migliorar molto con metterli semola dentro, & sbatterle bene prima che’l caval beva, con un bastone; & dipoi darcele. Sarà utile ancora che quando siano molto fredde, nel beveratoio mettere dell’acqua calda insieme con quelle. Vegetio nondimeno lauda per i cavalli l’acqua chiara, fredda, & perpetuamente discorra veloce. Prima che si dia bere, & la biada a’ cavalli, lodarei che se sonasse nella stalla una ò più trombette, & anco un tamburro, per assuefarli molto à cotai suoni, & animarli, & dipoi subito tutti i garzoni insieme unitamente gli dessero bere, & la lor biada. Nel mangiar della quale vorrei che’l maestro di stalla passeggiasse sempre dall’un capo all’altro della stalla; & mirasse molto bene qual cavallo la mangiasse, & qual nò, & come la mangiano; & secondo il bisogno poi si accomodasse a crescerla, & scemarla; & conoscere la causa di quel, che fa il cavallo. Perche suole accadere ben spesso oltra à gl’altri accidenti, che alcuni garzoni tristi per rubbar la biada fregano con sevo & assongia i denti del cavallo accio non la possino mangiare; à che si deve rimediar subito con rifregargliela & lavar bene con aceto, & sale. Et