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LIBRO PRIMO 48

aiutare i cavalli & sgridarli quando accadesse. Et però io non laudo quelle cavallarizze che hanno i palchi per il dormire de’ garzoni, i quali su quei palchi & nelle camere puonno anco fare molti inconvenienti dannosi & brutti senz’esser visti da’ lor superiori. Deveno detti garzoni tener ben netto sempre sotto a’ cavalli & nettissima tutta la stalla. Perche da questo se ne causa la sanità & allegrezza alloro, & anco a’ cavalli oltra l’honore; & per il contrario se ne causerebbe danno all’una parte & all’altra: perche la bruttezza, & immondezza corrompe l’aere, & l’aere corrotto è delle peggiori & piu pestifere cose che si possa patire. O tra che quando si tenerà netta la stalla, si darà causa di non nascere in essa animaletti immondi che nascano di putrefattione & corrutione d’aere e di bruttezza & fettore. Come sono mosche, tafani, zenzale, vermi, scarafoni, & scorpioni; & anco sorci, li quali di diretto sono nimicissimi del cavallo per il grugnito, fetore, fiato & morsi. Havendo in questo la natura pigliatosi piacere che un’animaletto così vile, & inutile, anzi dannoso molesti & sia nemico d’un animale così degno, generoso & utilissimo. Deveno i garzoni nel dar lo strame a’ cavalli essere molto accurati che non sia polveroso; over che non ci sia alcuna cosa nocevole; così nella biada. Deveno essere presti & pronti nelli loro essercitij, ispediti & allegri; di poche parole, non imbriachi, ne ladri: ma riverenti & humili. Et questo gli avenirà quando consideraranno che Iddio gli ha fatti poveri ma di bone forze accioche guadagnandosi il pane col lor sudore habbino à star soggetti, ma però à credere che nell’altra vita lor darà ricchezze incomparabili. Et per ciò si contentaranno della vocatione loro. Aspettand’anco che col ben servire siano chiamati a’ gradi piu honorevoli, & ricchi. Sì come non sono molt’anni che fu chiamato da garzon di stalla del Capitan Mutio Muti ad essere cavallarizzo molto honorato messer Cecco di Paliano, & prima d’esso tolto dalla cocina il Cavallier Tomasso sì famoso, & eccellente nel mestier di cavallarizzo, & per non prolungarmi piu, Giambattista da Cremona cognominato capelletto, che fu mio garzon di stalla ott’anni, nelli quali vedendolo molto amorevole alli cavalli & da bene lo feci cavalcare in bardella, & governar un sol barbaro nell’ultim’anno; & di poi levandolo da tal governo lo puosi à cavalcar in sella & divenne mastro di stalla con provisione conveniente all’esser suo; & hora da se vive del suo honoratamente.


Cap. 38. del governo de' cavalli in istalla.


Di grande importanza è il saper far governare in una stalla grande, & di Prencipe i cavalli con quella diligenza, & modo che si richiede. Et però sarà cosa utile, & necessaria, al governo d’essi ragionarne distintamente.