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a viva impressione che l’artista e lo studioso ritrae in Venezia, dinanzi alla imponente statua equestre del Colleoni, modellata dal Verocchio, torna a ridestarsi nel visitare il Castello di Malpaga, che fu la residenza favorita di quella grandiosa figura, venuta in fama nel XV secolo quale Capitano Generale delle Venete armate.

Il parlare di lui e tesserne gli episodi della vita, dopo le dotte pagine dello storico Pietro Spino, del Bonomi, del Corio e del Muoni, e recentemente dell’inglese Browing, non può essere lo scopo del presente volumetto, che — mi affretto a dichiararlo fin d’ora — si presenta semplicemente come una memoria illustrata del Castello di Malpaga, ancora poco noto fra noi.

Ben ha ragione di meravigliarsi chi, arrivando a Bergamo od a Treviglio, è costretto talvolta ad indicar la via di Malpaga anche a vetturali provetti, che sarebbero tenuti a conoscere le località storiche e rimarchevoli almeno nel circuito di pochi chilometri.