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et bianca che fu sua livrea. Di quel tempo anchora ch’ei s’apparecchiava alla guerra et al passar con l’arme sopra la Romagna Borsio d’Este Duca di Ferrara con grande et nobile compagnia a lui venne. Del quale nientemeno alla grande fu incontrato et raccolto e per alquanti dì trattenuto in Malpaga.

Poco sopra quel tempo, Francesco Sforza, Prencipe di tanta estimatione et virtù, sentendosi oggimai vecchio et infermo avicinare alla morte et conoscendo assai bene di quanto momento al mantenere in pace il novo Prencipato à figliuoli fusse per dover esser loro l’amistà et benivolenza di Bartolomeo, due d’essi Sforza et Filippo fanciulli di nobilissima indole et speranza havea a lui mandati che riverenza gli facessero e per padre il salutassero. I quali con ogni specie di carezza et d’honore fur da Bartolomeo ricevuti et trattati per quanto lor piacque dimorarsi in Malpaga et appresso con magnifici doni rimandatine al Padre. Perciocchè in qualunque cosa alla riputation gl’importasse, fu Bartolomeo del denaio sopra ogni credenza liberale et profuso. Ne in mantenere e difendere la propria dignità et decoro egli sopportò giammai ch’altri l’avanzasse. Nella conversatione fu senza pari humano et affabile. — Trai grandi, con l’humile ei non era huomo più di lui dimesso, con l’altiero etiamdio di niuna cosa era più del suo superciglio superba.”


Mi rimane ora ad accennare ad altri dipinti che si vedono sulle pareti della corte, dei quali però nessuno ha potuto finora dire con sicurezza quali fatti rappresentino. Nella composizione che occupa tutta la parete del primo piano, e si distingue per finitezza di esecuzione (Tav. XXII), possiamo rav-