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desso, Rosetta gli stese intorno al collo le braccia, ma che nell’abbracciarlo non potè schermirsi da quel raccapriccio che pruovano coloro i quali pongono all’impensata la mano sovra nudo animale di sangue freddo.

Giunti in castello ella non rifiniva mai d’interrogare il consorte, il quale se magnificava le sue imprese guerresche, dava per altro ambigue e tronche risposte in ordine ad altri più minuti accidenti della vita passata.

Qual cuore, o Rampoldo, qual consiglio fu mai il tuo di voler dividere il talamo con lei, che aveva negli occhi descritto il presentimento che quella notte tanto sospirata non dovess’essere refrigerio