sotto forma di pellegrino, al castello di Bardinetto. Mentiva casato e professione; ma il suo vero nome era Ubellardo, e sapea l’arti di scaltro trovatore. Sotto la schiavina portava un lungo ed acuto pugnale ed un liuto. Aveva saputo della vita placida e beata del giovane: onde accolto a mensa ospitale fattosi, dopo la cena, a favellare delle molte cose che lui vedute in viaggio, intrecciava al vero molti accidenti e fioriture sì varie e sì care, che i conjugi pendevano quasi estatici dalla bocca di lui. Prese poscia a cantare, e celebrò dapprima la beatitudine delle caste nozze, quindi la gloria dei guerrieri, e quanto sia dolce, dopo i pericoli delle battaglie, rivedere i figli, deporre ai