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Savona fosse in capo al mondo e il fine di mia peregrinazione mi vi fermai. Al par di Rafaello Sanzio vi rimasi preda d’una fornarina. Era pur vegnentoccia e attaccaticcia! Ma il tempo fuggiva, e con esso fuggirono pur anco i danari; di modo che rimasto così brullo ed arsiccio mi sarei disperato, se a diciott’anni, con una salute erculea, e con un grillo in testa l’uomo potesse disperare.

Mentre un giorno me ne andava ajato per la via aspettando che la provvidenza si desse briga de’ fatti miei, un uomo m’accosta e mi dice «giovane, che cosa fai? Nulla, risposi, e vorrei pur fare se il potessi... Potrai, vien meco; ed io me gli posi dietro. Chi fosse