Pagina:Il buon cuore - Anno XIV, n. 49 - 4 dicembre 1915.pdf/3


IL BUON CUORE 339


riafferma la sua mistica ascensione verso la preghiera e la pace: «Se fossi milionaria, — essa dice -- erigerei una immensa cattedrale; e, accanto al tempio, una scuola d’arte. Potrei costruire delle case: ma nelle case penetrano il dolore, la miseria, la discordia, il peccato, le malattie, la morte. Non v’è al mondo che!a casa del Signore, dove potete portare i vostri dolori, deporli nel grembo di colui che tutto comprende e tornarvene consolati. Il marito ubriacone non può molestarvi nella casa del Signore, il vostro bimbo malato non viene là a torturarvi coi suoi lagni; quivi il danaro non conta, e se avete fame, un bell’organo vi farà scordare per qualche minuto le spasmodiche contrazioni dello stomaco. La chiesa è l’unico luogo dove tutti fanno il possibile per pensare e«operare il bene, e ciascuno, più o meno inconsciamente, solleva l’anima al disopra delle meschinità della vita». La cattedrale che Carmen Sylva vagheggia, sarebbe di marmo bianco, come quella di Milano, di dentro e di fuori; ma meno carica di ornamenti.... «Disgraziatamente, ella conclude, io non sono una Regina di racconti di fate e il mio sogno non può avverarsi, perchè noi, regine della vita vera, non abbiamo un quattrino, tanti sono i poveri che hanno bisogno del nostra aiuto». A. L.


Religione


DOMENICA QUARTA D’AVVENTO

Testo del Vangelo.

Gesù, avvicinandosi a Gerusalemme, arrivato che fu a Betfage, monte Oliveto, insieme ai suoi discepoli, mandò due di essi dicendo loro: Andate nel castello che vi sta di rimpetto e subito troverete un’asina e con essa il suo asinino; scioglietela e conducetemela. E se alcuno vi darà qualche cosa, dite che il Signore ne ha bisogno, e subito ve li rimetterà. Ortutto questo suguì affinchè si adempisse quanto era stato detto dal profeta, che disse: Dite alla figliuola di Sion: Ecco che il tuo Re viene a te mansueto, cavalcando un’asina ed un asinello, puledro di un’asina da giogo. I discepoli andarono e fecero come aveva loro comandato Gesù, e menarono l’asina e l’asinello, e misero sopra di essi le loro vestimenta, e lo fecero montar sopra. E moltissimi delle turbe disteser le loro vesti per la strada; altri poi tagliarono rami degli alberi, e li gettarono per la strada. E le turbe che precedevano. e quelle che andavangli dietro, gridavan dicendo: Osanna al Figliuol di Davide; benedetto Colui che viene nel nome del Signore: Osanna nel più alto de’ cieli! (S. MATTEO Cap. 11).

Pensieri.

Farci ben conoscere Cristo è lo scopo della Chiesa

nei Vangeli del tempo d’Avvento. Quanto più la conoscenza di Cristo sarà viva, completa nella nostra mente, tanto più apprezzeremo il beneficio della venuta di Cristo nel Santo Natale, tanto più ardente sarà la fiamma d’amore del nostro cuore, il giorno in cui, confondendoci colla turba dei pastori, ci affolleremo nella capanna di Betlemme, piegheremo il nostro ginocchio ad adorare, deporremo un bacio sulla fronte del neonato Bambino! Un fascio di luce il Vangelo d’oggi riverbera sulla persona di Cristo: in un fatto solo ci si palesano alcuni dei principali attributi, che, come Dio redentore, si raccolgono in Cristo: la sapienza, la potenza, la bontà.

Siamo alla fine del terzo anno alla vita pubblica di Cristo: gli avvenimenti incalzano; i nemici di Cristo ne hanno già giurata la morte; Cristo coi suoi discepoli si avvicina a Gerusalemme; a giorni il grande dramma della Passione sarà campiuto. Giunto al piccolo castello di Betfage, Cristo dice a due dei suoi discepoli: andate nel castello, che vi sta dirimpetto, e subito troverete legata un’asina, e con essa il suo asinello, scioglietela e conducetemela. Come mai Cristo parla, con tanta sicurezza, di un fatto che avviene altrove, un fatto che come uomo non poteva conoscere? Non lo poteva conoscere come uomo, lo conosceva come Dio. Come Dio, la sua sapienza è infinita. Egli conosce tutte le cose; il passato, il presente, l’avvenire, e persino i più segreti pensieri del nostro cuore. Quali grandi conseguenze da questo fatto derivano nei rapporti della nostra vita, conseguenze paurose e terribili da una parte, consolanti e soavissime dall’altra! O peccatori! Quando voi date sfogo alle vostre passioni, o da soli, o con un complice, o con più complici, voi credete di essere soli, di non essere osservati da nessuno. Anzi, voi avete ordito il preparamento della vostra colpa in modo, che nessuno si accorgesse quando la preparavate, nessuno si accorgesse quando la compivate, nessuno venisse a saper nulla quando l’avete compita. Anzi, è forse questa segretezza del delitto che si accompagna alla impunità del delitto, che vi rese audaci nel pensarlo, nel tentarlo, nel compierlo. Batta pure il rimorso alla coscienza: vili, ingannatori, impostori, presso di voi, voi potete però tenere alta la fronte presso degli altri; voi col sorriso sulle labbra potete stringere in segno di amicizia la mano alla persona che avete poc’anzi ucciso nen riputazione, colle vostre maligne insinuazioni, colle vostre calunnie; voi, incontrando in una pubblica via, voi entrando nella sua stessa casa, potete salutare come amico colui, a cui nel segreto recate il supremo oltraggio della infedeltà della moglie; voi, amministratore, onorato dalla fiducia dei padroni, che tranquilli, per effetto delle vostre subdole arti, ve la conservano, avete potuto met