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IL BUON CUORE 283


turno di Chopin e la litania di Mickiewicz: «Per le ferite, per le lagrime, per le sofferenze di tutti i prigionieri, di tutti gli esiliati e di tutti i pellegrini polacchi, ci libera, o Signore! Dove se ’n fuggì dunque il candido ideale della Pace? Non voglio creder più alle assopite idealità. Come colui che, colto nella notte dal martellar della campana e dal baglior dell’incendio, tronca i sogni e butta le tepide coperte, non credo più alle seduzioni di Kant, di Hegel, di Fichte, di Condorcet; non voglio tremar più dinnanzi alle pagine fosche di Schopenhauer e di Hartmann: preferisco confondermi con l’immensa turba di anime straziate che piangono al cimitero e sui gradini dell’altare, confondermi tra questo quotidiano infinito esalar di olocausti umani, respirar la stessa aria di agonia e di sacrificio. «Niente avviene senza causa — dice Eliphaz nel libro di Giobbe — e il dolore non nasce dal suolo». Non è dunque un sogno la legge fondamentale della filosofia di Agostino che spiega il crollo degli antichi imperi col trionfo finale del Cristianesimo? Gli sforzi della ragione umana immiseriscono e la grande anima della turba che prega ha palpiti di speranza verace. E dietro alla linea del fuoco, dell’eccidio e della rinnovata barbarie, s’alza la divina figura di Gesù, come un giorno fra le tempeste del lago di Palestina; la divina figura di Gesù, con le braccia allargate sull’umanità, in un’alba di resurrezione. E com’è solenne l’invocazione della liturgia cristiana: — Da nobis, Domine, illam quam mundus dare non potest, pacem! DARIO FRANCESCHI.

LA TORPEDINE

Si chiama torpedine ogni arnese esplosivo destinato ad agire, sott’acqua, contro la carena d’una nave, o contro un ostacolo qualsiasi. Ogni torpedine contiene dunque due organi essenziali: una carica esplosiva e dei meccanismi più o meno complicati che devono provocare l’esplosione. Le torpedini poi possono differire l’una dall’altra per certi organi secondari, e sopratutto per la presenza o la mancanza di organi di locomozione; vi sono delle torpedini fisse e delle torpedini mobili, e ciascuna di queste due categorie comprende, a sua volta, delle sottodivisioni. Le torpedini fisse, per es. si dividono in due classi: le torpedini di fondo, chiamate anche mine sottomarine, e le torpedini vigilanti. Le torpedini di fondo sono collocate, già in tempo di pace, nel fondo del mare, e si trovano in comunicazione colla terra per mezzo di cavi elettrici, grazie ai quali esse vengono fatte esplodere a volontà. li loro collocamento è un’opera lunga e costosa; esse contengono quantità enormi di esplodenti; ve ne sono di quelle che hanno fino a 700 chilogrammi di fulmico

tone (200 grammi di fultnieotone bastano a sradicare il più grande albero). Del resto la carica deve aumentare col crescere della profondità,. per ottenere alla superficie dell’acqua, gli effetti voluti. Di solito queste torpedini sono• collocate-sudi; una linea, a intervalli tali che nessuna-nave possa, attraversare la linea senza venire a trovarsi nelladzona Wazione di una. esse. Per difendersi contro l’azione di,.queste torpedini, si può tentare o di distruggere i locali colloaati, interra, dai quali esse vengono fatte esplodere, oppure di tagliare i cavi elettrici; ma entrambe le operazioni sono difficilissime. Un altro mezzo sarebbe quello di sacrificare una nave della propria squadra, mandandola contro la, lidelle torpedini, nel qual caso i difensori si troverebbero in questa alternativa: o di lasciar forzare il passaggio, o di cercare di distrugg.ere la nave isolata facendo esplodere la torpedine sulla quale essapassa. Ma in questo caso si avrebbe nella linea delle torpedini una breccia per la quale potrebbero passare, tutte le altre navi della squadra nemica. Tenendo conto di quest’ultima circostanza si può credere che le torpedini di fondo non possono costituire che un mezzo ’di difesa accessorio. Per quanto si può giudicare, il principale effetto d’una torpedine di fondo sulla chiglia d’una nave consiste in una dislocazione generale, la quale forse non può riuscire a far colare a fondo la nave, ma ne può compromettere gravemente la facilità’ dl manovrare. La seconda classe delle torpedini fisse comprende le così dette torpedini vigilanti, le quali sono ancorate come gavitelli, sono quasi galleggianti ed esplodono automaticamente appena vengono urtate. Oltre agli organi essenziali accennati’ più sopra, queste torpedini vigilanti sono munite di meccanismi che permettono loro di mantenersi, sott’acqua a, poca distanza dalla superficie, senza affondare e senzs risalire a galla. Esse possono essere trasportate e imbarcate a bordo di navi, per essere collocateopoi nei punti destinati; ma una volta ancorate, diventano quasi fisse, poichè se si muovono alquanto -per effetto delle onde o delle correnti marine, queste movimento è molto limitato. Naturalmente è necessarie che coloro ’che collocano queste torpedini determinino e notino con; gran cura la loro posizione, affinchè la squadra che le haucdlocate, possa attraversare la, iore linea sera rischiare di urtarle; questi arnesi’ di distruzione che esplodono appena sono toccati, sono naturalmente -ciechi- e Ferir scono tanto gli amici che i nemici. Anche le torpedini vigilanti sono destinate a chiudere il passo alle navi nemithe; a. quante sonikraiperò, esse si prestano meglio come armi offensive, e per essere più esatti, come strumenti di assedio-piuttosto che come semplice strumento di difesa e danno il massimo di utilità quando vengono adoperate da una squadra padrona del mare per bloccare il nemico in una rada.