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IL BUON CUORE 151


servazione della nazionalità, si trovano in alcune parti dell’Argentina, in altri Stati del Brasile, come Espirito Santo e Minas Geraes, ed anche negli Stati Uniti del Nord d’America. Dobbiamo tener presente che queste sono le poche oasi d’italianità che ancora sopravvivono in, America, e se non vogliono veder cancellbta presto ogni traccia della nostra grande espansione nazionale in quei continenti, dobbiamo cercare ad ogni costo di salvarle; ed a noi sembra che tale scepo giustifichi qualunque temporaneo sacrifizio finanziario. Affrontato con simili criteri, scegliendo alcuni centri coloniali più adatti, per avviarvi un’azione particolarmente intensa, feconda di frutti incoraggianti, il problema della scuola italiana in America,non si presenta più così difficile,, nè si giudica più con quello scetticismo, che si’ è fatto strada da noi, neI considerare la dispersione straordinaria dei modesti sussidi scolastici del R. Governo, fra le numerose colonie americane. Tale criterio sembra a noi opportuno, perchè, sia che nelle scuole italiane si veda lo scopo principale della conservazione della lingua e del sentimento nazionale, sia che si riguardino come istituti destinati dalla patria ad assistere gli emigrati facilitando ai figli loro il mezzo di istruirsi, l’uno e l’altro scopo sono raggiunti nel modo migliore sussidiando le. Scuole di quelle colonie che trovansi nelle condizioni sopra descritte. Conviene pertanto osservare che i maggiori assegni per le scuole italiane in America votati dal Parlamento colla legge 13 agosto 1913 che vanno aumentando da L. roo.000 nell’esercizio 1913-J4 fino a L. 45o.000 nell’esercizio 1916-17, sebbene siano un indizio di maggior interessamento pel grave problema, si dimostrano inadeguati. Per l’attuazione sollecita dei provvedimenti cui abbiamo accennato, noi non esitiamo a richiamare e farilostro il voto espresso dai relatori nel-problema delle scuole italiane in America nell’ultimo Congresso degli italiani all’Estero tenutosi in Roma che cioè: «i fondi del Commissariato dell’emigrazione provenienti Galle contribuzioni degli emigranti transoceanici, siano, in maggior misura che non, sia_stato fatto finora, •impiegati a beneficio delle scuole italiane di America.» Questo sarebbe a parer nostro l’impiego più utile ed equo di quei fondi, rispondente nel modo più efficace al fine di assistenza naziònale e sodale agli emigrati per cui furono raccolti.

Affrontare il. problema della scuola italiana America con criteri pratici costitnirebbe l’inizio di quella avveduta politica emigratoria che fino. ad. ora invano fu invocata nel nostro paese. L’Italia ha coMinciab a ricostituire a poco per volta una organizzazione scolastica rispondente a determinati direttive in alcun; paesi d’Europa e specialmente nel Levante, ancora pensò a fare altrettanto nelle Amema riche.

La scuola italiana -in America, coi criteri e cogli scarsi mezzi coi quali attualmente è sostenuta, non si vede chiaramente quali risultati possa dare; la sua condizione rispecchia la mancanza di una vera nostra politica americana. Eppui-e in America il nostro paese ha il più grave degli interessi che possa avere una nazione, quello che è dato dalla residenza colà di milioni di suoi sudditi emigrati. Noi non potenmio talvolta, ma Spesso non sapemmo salvaguardare colà l’interesse supremo della conservazione nazionale. Già troppe importanti colonie italiane.in Anterisa che con un. lavoro assiduo, iniziato a suo tempo. avrebbero potuto esser conservate alla nazionalità nostra, sono ora quasi del tutto perdute. Noi sentiamo il dovere di richiamare l’attenzione del nostro paese e del nostro Governo sulla opportunità e sui mezzi per salvare dalla snazionalizzazione almeno quelle colonie dove ancora è conservata l’italianità e nelle quali ancora si può utilmente lavorare; e sentiamo il dovere di insistere sulla necessità a loro riguardo di un’azione sollecita, poichè la possibilità di agire va diminuendo ogni anno, a mano a mano che in quelle nostre colonie si fanno più frequenti i contatti. cogli elementi indigeni, a mano a mano che muoiono in esse i’genitori nati in Italia; forse ciò.che è possibile fare adesso non lo sarà più appena fra-una diecina di. anni. Ranieri Vencrosi.


OPERA PIA CATENA (Per la cura di Salsomaggiore)

L. 15 G. C. nell’onomastico di R. B. M. 10 Signora De-Morchio Maggioni •Gina 10 Pesaro Leonino baronessa Elena 10 Pellini Rivolta Virginia Castelbarco Albani princip. Maria» 10 10 • Ferrario Sessa Maria 10 Strazza Cornelia IO,Consonno Veratti Irene • IO Consonno Gabriella» • 10 Consonno Elena • 10 Ferrario Sessa Carlotta • 10 Signor Ferrario Giuseppe» 4000 Cassa di Risparmio in Milano Mercoledi della scorsa settimana accompagnati dall’egregio dott. Attilio Faconti e dal segretario dell’Opera Pia partì la prima comitiva di beneficati dell’Opera Pia Catena. Erano sessanta, accolti squisitamente nel Sanatorium di Salsomaggiore dall’egregio comm. Ettore Baistrocchi.

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