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IL BUON CUORE

tima sia dovuta a uno spostamento della massa stessa•1a quale si sia ammucchiata in giro formando il vallo. Evidentemente questi crateri si sono formati nel

attrazione della terra dovette determinare sulla luna, quando la sua superficie era coperta ancora di una massa fluida, dei forti movimenti di flusso, si propose di fabbricare artificialmente e in piccolo un

bit.L-PAM:Z~.(3- t.*1() tempo in cui la superficie della luna passò dallo stato di fluido incandescente allo stato solido; la massa incandescente era molto pastosa, molto tenace, press’a poco come la lava, e appunto come la lava si raffreddò in tempo relativamente breve. A proposito della formazione di questi crateri, è interessante ricordare l’esperimento fatto da Ermanno Ebert, il quale, partendo dal principio che la

J 11.1"» cratere lunare. A tale scòpo egli si servì di una massa metallica fusa ma già prossima a solidificarsi, e mettendo in azione una piccola pompa applicata al disotto di essa e il cui tubo veniva a trovarsi circondato dal metallo fuso senza sporgerne alla parte superiore, egli riuscì a formare intorno all’orifizio del tubo un anello di onde il quale quasi subito, sporgendo dalla massa, s’irrigidì, e, la pompa continuando a