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IL BUON CUORE 75


Pensieri.

Un annunzio, altrettanto importante quanto simpatico, ci fa Cristo nell’odierno Vangelo; ci annuncia la libertà. Dove si trova, in che consiste la libertà?, La libertà sta nella verità: veritas liberavit vos: dice oggi Cristo agli Ebrei. Che rapporto c’è tra la verità e la libertà? La cosa non par chiara; e i Giudei lo rilevano: noi non siamo mai stati servi di alcuno come tu dici: la verità vi farà liberi? Cristo allora discende nel fondo della questione, e manifesta l’intimo nesso che c’è tra la verità. In verità, in verità vi dico, che chiunque fa il peccato, è schiavo del peccato. Voi avete per padre il demonio e volete soddisfare ai desideri del padre vostro: questi fu omicida fin da principio, e non perseverò nella verità, poichè verità non è in lui: quando parla con bugia parla da suo pari: egli è bugiardo e padre gtlella menzogna: e voi, seguaci del demonio, non credete a me, perchè vi dico la verità. La menzogna produce il pgccato, il peccato dell’individuo, il, peccato della società, il peccato delle nazioni; peccato che produce la schiavitù di tutti, delle nazioni, della società, degli individui. Cristo col portare la verità ha portato la libertà; la libertà dell’individuo, la libertà della società, la libertà delle nazioni: veritas liberavit vos.

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L’uomo vuol essere libero. In che consiste la libertà dell’uomo? Consiste nello sviluppo spontaneo, completo delle sue facoltà essenziali; consiste nello sviluppo ’della sua intelligenza, nella forza della sua volontà, nella dignità delle sue azioni, nel sapere qual sia il suo fine e in qUal modo lo possa conseguire. L’,aria,è libera quando può effondersi nel firmamento l’acqua è libera quando dall’Alpi può scendere al mare; l’uccello è libero quando può spiegare le ali al vento. L’uomo è libero quando sà quale sia il suo fine, e quali siano i mezzi per raggiungerlo, e quando nessun ostacolo si opponga al suo conseguimento. Chi ci fa conoscere questo fine? Chi ci fa conoscere questi mezzi?’ Chi ci fa, conoscere gli ostacoli da vincere per raggiungere questo fine? Chi ci dà la forza per praticare questi mezzi, per abbattere questi ostacoli? Chi ci può dire la verità intorno a tutti questi grandi problemi, e colla verità darci la libertà? E’ Gesù Cristo. E’ Gesù. Cristo che ci fa conoscere che la terra non è la nostra dimora; è Gesù Cristo che ci fa conoscere che la nostra patria è il cielo; è Gesù Cristo che ci dice che il mezzo per raggiunge-. re il nostro fine è l’adempimento della legge di Dio; è Gesù Cristo che ci dice che le nostre passioni sono i nostri più crudeli nemici, che il peccato, il peccato solo ci rende schiavi; è Gesù Cristo che dice che egli solo può dare il perdono, col perdono la grazia, colla grazia il merito, col merito il cielo. Tutta la sua vita è un esercizio continuo nella predicazione di queste grandi verità. L’insegnamento della fede si riassume tutto in quelle grandi parole:

questa è la vita eterna, che credano in te, o Dio Padre, e nel figlio che hai mandato. La legge morale è da lui manifestata in una serie di parabole, nelle quali con forme semplici, accessibili alla comprensione di tutti, sono ricordate le virtù che possono rendere l’uomo libero e grande, la purezza delle intenzioni, il lavoro, il perdono delle offese, la compassione, la carità, la purezza della vita, la fiducia in Dio; precetti diversi che sono poi riassunti in due soli grandi precetti, che sono a un tempo l’oggetto della legge e la bellezza della legge: l’amor di Dio e l’amor del prossimo. Il sollievo delle umane miserie, la liberazione dai mali materiali; è un altro mezzo per dare all’uomo la libertà; risana il paralitico, i lebbrosi; dà la parola ai muti, dà la vista ai ciechi, guarisce il figlio del centurione, risuscita il figlio della vedova a Naim la figlia di Giairo, risuscita Lazzaro. Ma i benefici materiali non sono che una parte dei suoi benefici; Sono l’immagine di una liberazione più importante, la liberazione dal peccato. E’ qui il fine della sua missione, il mezzo precipuo per dare la libertà agli uomini; tocca il cuore alla Samaritana, e da donna di facili costumi ne fa un apostolo; perdona all’adultera, coll’ingiunzione della virtù; accoglie benigno la Madddalena, e ne fa un esempio di penitenza e di amore; siede a mensa coi pubblicani, per chiamarli a penitenza; entra nella casa di Zaccheo e gli inspira di dare metà dei suoi beni ai poveri; dà uno sguardo a Pietro spergiuro, e lo costringe al pianto. E perchè il dolore, per chi è peccatore, è la condizione della espiazione, della redenzione, d’ella libertà, egli diventa l’uomo del dolore, prende la sua croce, e ci grida: chi vuoi venire dopo di me, prenda la sua croce e mi segua: e non solo la prende, ma vi sale; e solo quando, negli spasimi dell’agonia, è vicino a rendere il suo spirito a Dio, solo allora, nel buon ladrone, egli rivolge a tutti noi il grido, che è il grido ultimo della nostra libertà: oggi sarai meco in paradiso! Il dolore, che è il peso della vita, diventa il trionfo della vita, perchè il dolore sopportato da Cristo diventa l’esempio, la forza, il merito, la speranza, la libertà. Perchè stemprarti in lagrime Ai colpi di sventura? Non sai che pari ai triboli Le forze Iddio misura? Vinto è il dolor se libero Mentre il dolor ti offende Sollevi il guardo e pensi: il ciel m’attende!

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La seconda libertà è la libertà sociale. E questa seconda libertà ha ancor la sua base nella verità, la verità rivelata da Cristo: veritas liberavit vos. Cristo ha detto che il primo dovere dell’uomo è salvare l’anima propria, nella fede, nell’amore, nel servizio di Dio: è la libertà di coscienza nel suo senso vero e grande.