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IL BUON CUORE 13



Religione


Domenica prima dopo l’Epifania

Testo del Vangelo.

E quando Egli fu arrivato all’età di dodici anni, essendo essi andati a Gerusalemme, secondo il solito di quella solennità, allorchè,, passati quei giorni, se ne ritornarono, rimase il fanciullo Gesù in Gerusalentme, e non se ne accorsero i suoi genitori. E pensandosi, che egli fosse coi compagni, camminarono una giornata, e lo andavano cercando tra i parenti e conoscenti. Nè avendolo trovato, tornarono a Gerusalemme a ricercarlo. E avvenne che dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, che sedeva in mezzo ai dottori, e gli ascoltava c!d’interrogava. E tutti quei.che l’udivano, restavano attoniti della sua sapienza e delle sue risposte. vedendolo- (i genitori), ne fecero le meraviglie. la madre sua gli disse: piglio, perchè ci hai tu fatto questo? Ecco che il padre ed io, addolorati, andavamo di te in cerca. Ed Egli disse loro: Perchè mi cercavate voi? Non sapevate, come nelle cose spettanti al Padre mio devo occuparmi? Ed eglino non compresero quel che egli aveva detto. se ne andò con essi, e fe’ ritorno a Nazareth, ed erti ad essi soggetta. E la Madre sua di tutte queste cose faceva conserva in cuor suo. E Gesù avanzava in sapienza, in età ed in grazia appresso a Dio e appresso agli uomini. S. LUCA, II. a.

Pensieri. I doveri dei genitori verso Dio e verso i figli, i doveri dei figli verso Dio e verso i genitori, ecco la duplice importantissima lezione che ci vien data nell’odierno vangelo.

Che soave, edificante spettacolo ci presentano Giuseppe e Maria nella loro condotta! Essi sono il vero tipo di ciò che devono essere, gli sposi buoni e virtuosi. I doveri religiosi sono la base, l’aiuto, il complemento, il profumo di tutti i loro doveri. Dio è la prima parola della famiglia. Una grande festa caratteristica presso il popolo Ebreo, la loro fede e il loro culto pubblico verso Dio: è ^ùna festa religiosa e civile a un tempo, che riassume le raemorie più antiche e sacre della loro nazione, la festa della Pasqua. Questa festa si compie in Gerusalemme, nella capitale del Regno, nel Tempio che ricordava insieme una gloria e un dolore: la gloria del Tempio di Salomone, il dolore del Tempio distrutto, all’epoca della schiavitù di Babilonia. Il Tempio era stato riedificato; era men bello del Tempio antico, ma una promessa profetica aleggiava sulla sua mole, e lo faceva più prezioso dell’antico: in esso sarebbe entrato l’aspettato delle nazioni, il discendente di Giuda, il Redentore del mondo! Il Tempio - riassumeva tutta la gloria del,,j

la• nazione; la gloria passata, la speranza presente. i trionfi dell’avvenire. L’andare al Tempio era a un tempo un’opera di fede e di patriottismo., Giuseppe e Maria vi andarono, quando Gesù era giunto all’età, di anni dodici; ma il Vangelo ha tosto cura di aggiungere che vi erano andati secondo il solito, per disingannarci se mai fossimo tentati di credere che quell’andata fosse straordinaria, suggerita da un impulso momentaneo di zelo passeggero. L’adempimento delle opere pubbliche del culto.era abituale nella santa coppia degli sposi di Nazareth non è la prima volta che essi vengono nel Tempio: ci vennero per la Circoncisione del loro bambino; ci vennero’ per la sua Presentazione e per la Purificazione di Maria; si accenna alla loro attuale venuta perchè si collega ad un’altra cerimonia, ad un’altra prescrizione della legge riguardo al figlio, la sua iscrizione ufficiale nella comunità, una funzoni conservata anche oggi presso gli Ebrei. Ricordiamo che il senatore Tullo Massarani, israelita, morto alcuni anni or sono in Milano; volle avere sul suo letto di morte e portare con sè nella tomba, la piccola divisa, il vestitino, che aveva portato, quando giovinetto fu aggregato liturgicamente alla sua comunità religiosa: La Circoncisione, la Presentazione, la, scriziont., corrispondevano presso il popolo Ebreo, ai nostri tre sacramenti, il Battesimo, la Cresima, la Prima Comunione.

I nostri tempi non sono meno gloriosi del Tempio di Gerusalemme. Il scondo Tempio era più grancie del primo, perChè i nesso sarebbe entrata l’aspettato delle genti, il Redentore. Sotto questo aspetto, i nostri Tempi, anche la più umile Chiesetta del villaggio, po’ssono dirsi più grandi del secondo Tempio di Gerusalemme. In.questo Gesù Cristo, il Redentore del mondo, non,-entrò, che poche volte; nelle nostre Chiese, pel sacramento dell’Eucaristia, Cristo è sempre presente! Nè ad alcuna delle nostre Chiese manca il carattere storico e patriottico, che si unisce a rendere più caro e venerando ii loro carattere religioso. Quante memorie cittadine e nazionali sono unite al nastro Tempio di S. Ambrogio. in quello vecchio là, fuori di mano, quante al nostro Duomo, quante alla Consolata di Torino, quante a Santa Croce di Firenze! Attirati da questo doppio pensiero religioso e patriottico, vanno i genitori cristiani al Tempio? Ci andranno qualche volta in circostanze straordinarie; ci vanno abitualmente? Ci va specialmente lo sposo. il padre?’ E’ una mortificazione il pensarci. Ci vanno molte spose, molte madri; ci vanno, come si dice, le nonne: ma’ gli uomini... lo sposo... il padre! Le Chiese sono sparse da per tutto; se ne trovano ad ogni svolta di contrada; le funzioni vi.sone frequenti; le messe, nei giorni, festivi, vi sono fisse e numerose, per meglio rispondere al bisogno di tut