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il buon cuore 341

non osando chiedergli notizie. Se ne accorse, e con la tranquillità e rassegnazione fun santo, mi disse: — Mio figlio è presso la fine de’ suoi giorni de’ suoi dolori. Da poco tempo avea terminato i suoi studi in Inghilterra e gli si apriva una bella carriera. Mi consolo perchè egli stesso ha chiesto i sacramenti e li ha ricevuti con viva fede. -- Le ultime parole pareano morire ín un singhiozzo, che seppe reprimere: ma gli occhi erano umidi di pianto anch’io a stento potei frenare le lagrime. Ah, quell’uomo era un santo! E qui rammento un fatto ch’egli mi narrò e che non so se sia conveniente pubblicare: forse taluno biasimerà la mia soverchia libertà: ma è si bello ed edificante, che troverò non difficile il perdono. Lo narro colle sue stesse parole: Il Governo da Firenze si era trasferito a Roma ed io per ragione del mio ufficio dovetti seguirlo. Un giorno secondo il mio costume mi recai in una Chiesa per confessarmi. Il Sacerdote s’accorse tosto ch’io era Senatore e inquieto, ma in modo abbastanza urbano, mi disse: — Ella è Senatore ed io con dispiacere debbo dirle che non ho facoltà di ricevere la sta confessione. — Ma io vengo, risposi, per confessare le mie colpe e non credo Che sia colpa l’essere Senatore. — E il prete: No, non è colpa l’essere Senatore: ma qui! comprende. Abbia la bontà di farne domanda al S. Padre. -- Ed io al prete: — Oh, questo no: se crede, ricorra Ella al S. Padre, Ella che ha bisogno di questa facoltà. — Lo farà ben volontieri, rispose il buon prete, e se non le è grave, -ritorni il tal giorno. -- Ritornai il giorno fissato e tutto lieto qui disse: — Il Santo PaEd dre mi ha dato tutte le più ampie facoltà. io feci il mio dovere. conchiuse sorridendo il Senatore. — Io credo che quel prete, in quei pritni momenti del Governo Italiano a Roma interpretasse troppo rigidamente certe istruzioni e le applicasse fuor di luogo. Ho voluto narrare il fatto unicamente all’intento di mettere in luce la Religione del Senatore e insieme la sua bontà, il rispetto e la franchezza. Egli era tal uomo da distinguere con tutta sicurezza ciò che veramente appartiene alla Religione e alla Chiesa; e dò che la buona fede. o l’arbitrio può aggiungervi.

PROFILI DI TRE PERSONAGGI ITALIANI ANTONIO FOGAZZARO THAON DI REVEL — TANCREDI CANONICO Volume Postumo di Mons. GEREMIA BONOMELLI L. 2,50 Casa Editrice L F. COGLIATI - Corso Romana, 17, Milano

La Madonna del Rocciamelone Vaga torreggi sull’audace vetta Dell’Alpe silenziosa, e dal conteso Valico antico, qual regal vedetta Di Susa a la pianura il guardo inteso, Segnacolo di pace A noi ti mostri, da le creste alpine Benedicendo all’italo confine. a Te d’intorno i gioghi immacolati, Le pendici smaglianti di candore I dirupi dai fianchi frastagliati, Cantano a Te l’eterno inno d’amore Fatto d’alti silenzi dell’eco sublime che ridesta In sibilante voce la tempesta. Ma se Tu posi solitaria in trono De’ gioghi eterni nell’orror sublime, Il tuo soglio non giace in abbandono Perchè a’ tuoi piedi il fior dell’alte cime La candida stelluzza La rosa alpina in manto di velluto De’ nostri omaggi a Te porge il tributo. Salve o Vergine! ormai da la pianura Salgono in alto i cori in consolata Speme al fissar la tua regal figura Di nevi eterne e ghiacci incoronata. Che sull’ala de’ venti Come un sospiro che in desio si cuce L’eco ti giunga de la nostra voce! Myriam Cornelio Massa

Milano, 1914

GEREMIA BONOMELLI

PEREGRINAZIONI ESTIVE

L’ultimo libro del grande e santo vescovo di Cremona che raccolse in vita tante ardenti simpatie, ed in morte l’unanime compianto di tutta l’Italia. Il presente volume rievoca le impressioni delle visite fatte in questi ultimi anni alle Colonie dei lavoratori italiani all’Estero. Sono pagine ricche di acute osservazioni, di caldo patriottismo, di carità moderna e cristiana ad un tempo, destinate ad avere una larga eco nel cuore di tutti gli italiani. Volume dl 350 pagine con numerose Illustrazioni