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Giovanni ai suoi tempi doveva dire «il mondo finisce». Noi possiamo dire: lasciate il peccato, perchè porta con sè la perdita del reale infinito. Il difficile sta appunto qui. Nel far sentire come tutto il bene sta nell’infinito, nel trascendente, nel possesso di Dio, Se il concetto è difficile, richiede quindi maggior raccoglimento, maggior meditazione. Senza questa convinzione, è impossibile che l’uomo si corregga. Essa mette nella coscienza morale dell’uomo la sicurezza che al male morale è immediato castigo consistente nella maggior perdita ch’egli possa fare -- l’amicizia di Dio.

LA GUERA

Se po minga parlann, senza sentì, Com’ona morsa che te streng el cceur, Pensand a quj ferii, a quj che mceur, Ri distruzion che fann inorridì, Che te par de vedei fina anca ti i Pia quell che. gh’è de peg e pussee dceur E che te cress i battiment del mar, L’è quell bombardament de nott, del dì, Che tra per terra i ca de tanta gent, Ch’el fa scappò lontan, tucc in miseria, I donn coni i bagni e i vece piangent i E tutt sti infamitaa, tutt sti torment, De chi la colpa? E colpa insti mai seria?! De duu re..... „...potent 1 i FEDERICO

BUSi.

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-20, Una simpatica festa religiosa a Laghetto-Piona presso Colico sul lago di Como Il giorno t t. di questo mese, nel paese di Laghetto, vicino a Piona, territorio’di Colico, si svorgeva„lungo una strada campestre, una simpatica e modesta cerimonia. Il nostro Direttore, Monsignor Luigi Vitali, ben rimesso in salute, benediceva una Cappelletta, da Lui restaurata, dedicata a S. Luigi. Tutta la popolazione, seguita dal Prevosto Don Pietro Conca, portando, sotto baldacchino, dalla Chie sa Parrocchiale alla Cappelletta, una divota statua di S. Luigi, Presentava, colla lunga processione, un com movente spettacolo di fede e di divozione. La giornata, mite e soleggiata dell’estate di S. Martino, rendeva più bella, colla festa della natura, la festa della

fede. Mcmsignor Vitali, lesse un breve discorso di circostanza, che il Buon Cuore è ben lieto di pubblicare. SAN l, 1J I O- I, Credo bene esporre in’qual modo mi nacque l’idea di restaurare questa Cappelletta. Venendo un ’giorno a visitare il vostro Prevosto, nel passare, vidi questa Cappelletta: l’avevo già vista molti anni.fa, accompagnando l’allora Vescovò. di Como, ora_Arcivescovo di Milano, che, venuto in visita Pastorale, dalla Parrocchia di Villadico, passava a quella di Laghetto: Mi pareva allora una bellà Cappelletta: potete immaginarvi che brutta impressione mi facesse nel vederla ora così.sgretolata, disadorna! Che impressione doveva fare.sui passanti questa Cappelletta abbandonata? -Un’impressione penosa come la Cappella cadente fosse, per molti, l’immagine della fede cadente, a cui non si porta più amore, da tutti abbandonata. Pensai subito se si potesse ’restaurarla: la „costruzione si presentava solida: soltanto la ’superficie esterna ed interna era rovinata: non poteva importare neanche una grande spesa il rimetterla in buono stato." Manifestai al Prevosto, la mia idea: lo. trovai favorevole: gli dissi di preparare un preventivo e poi si sarebbe veduto. Gli dissi: io, una volta predicavo Molto: divenuto vecchio, non posso predicar più: non potendo più predicare colle parole, predicherò colle opere: questa Cappella sarà una predica permanente: alle persone che passano darà una buona ispirazione, porrà sulle loro labbra una preghiera. Non c’era alcun segno sulle pareti, per desumere a chi prima fosse dedicata. • " Chiesi al Sig. Prevosto: a chi la dedichiamo? A S. Luigi, rispose: chi restaura la Cappella ha nome. Luigi.; dedichiamola a S. Luigi. C’è divozione in paese per S. Luigi? Gli.domandai. Rispose: v’è la Compagnia dei Luigini. Bene, sia dedicata a S, Luigi. E,.fra i modi di ricordare il Santo, pittura sul muro, un quadro ’appeso, su carta o tela, parve più opportuno, resistente all’inclemenza del tempo, una statua. Ecco come la statua di S. Luigi sia,qui. Che cosa dirà la statua di S. Luigi a quelli che passeranno. dinnanzi alla Cappelletta? Dirà tante cose e tutte belle, come belle e tante furono le virtù• che in vita Luigi• ha- prati•cato, la purità, la rinuncia ai beni terreni, la carità eroica verso il prossimo.

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La purità. La purità è la virtù dif ficile e preziosa della gioventù. Difficile, perchè è circondata da molte insidie; preziosa, perché quando un giovinetto, una giovinetta sono puri, si trovano molto più preparati ad essere buoni, diligenti, rispettosi, studiosi, buoni figli, che diventeranno poi un giorno buoni cittadini. Luigi fu il tipoidealedella purità:-E sì che visse in