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stente in tutta l’età neolitica. E’ fatto di un rozzo impasto, nel quale figurano ciottolini, granelli di calcare o di quarzo. Son vasi rozzi, manufatti, cotti a fuoco libero, con pareti grosse, senza piede e con piede assai’ spesso (che il Mayer paragona ad un tallone) con rozzi ornati incisi sulla pasta umida e in tutta la superficie del vaso. Pare fattura indigena che ne fabbricarono con pareti cosi doppie e pesanti, resisténti agli urti e più adatti a conservare il fuoco ed ai continui trasporti. Non ha per sè valore cronologico. ma fino all’apparizione dei metalli, è costante nell’età neolitica. La ceramica’ del secondo gruppo è di fattura più accurata del primo; per molti riguardi è inferiore al terzo ed al quarto. Non ha pretese di forma e di eleganza: mira solo all’utilità pratica. Costituitó da un impasto uniforme nerastro, preludia il bucchero, e mentre è lucidato alla stecca, non ha mai inzubbiatura di argilla. Questi cocci, esposti ad un’alta temperatura perdono il.eolorito bruno e ne acquistano uno rossastro. Questo gruppo non si associa a ceramica di altra specie, nè àd arnesi di pietra, nè all’ossidiana; ma si accompagna al rame ed al bronzo. Questa singolare ceramica, importata dagli abitanti delle terremare, mantiene per secoli una monotona uniformità, per il colorito bruno e per la frequenza di forme originalissime. Il terzo gruppo è il più tipico di questo suolo. Di argilla depurata, è mescolata ad una sostanza polverulenta che le dà un colorito giallo, rossastro grigio. Non ha vera inzubbiatura, ma è ben cotta sonante. E’ pattinata’ in nero, castagno e rosso, è ornata di disegni geometrici incisi, e nelle incisioni spicca con vago risalto una sostanza bianca. E’ in questa ceramica che s’. ravvisa la differenza fra la decorazione sull’argilla molle e sull’argilla cotta e patinata. Quest’ultimo metodo fu chiamato irrazionale dal Mayer. Si osservi, però, che quei graffiti ripieni di sostanza bianca sulla patina lucente nera color rosa, sono elegantissimi. Questa ceramica mostra grande affinità con quella neolitica di Creta. Sono frequenti le coppe emisferiche simili a quelle di Sardegna. Le stoviglie del quarto gruppo di pura argilla sonante, ben cotta e dipinta, con sagome regolari simili a rirni, danno una illusione i bella modernità. Il Ridola crede che la ceramica dipinta, specie quella a disegni lineari, sia stata importata da lontane regioni, e che gli abitanti del Materano si limitarono A copiarne la sagoma ed i disegni geometrici, dandovi onta della valentia personale. • Un computo scientifico da attuare!

Nelle ricerche per l’esumazione della necropoli di Timmari, vennero alla luce oltre settecento vasi di valore inestimabile. I vasi che rimontano al quarto secolo a. C. sono stati assai ammirati dal prof. Ashby direttore della «Britisch School» e dal prof. Won Duhn di Eidelberga. Questo suolo è certamente assai ricco di scoperte. Il Peet lo ha chiamato «archeo logicamente il più interessante di ttítta Italia«. Il prof. Sacco, nel suo schema geologico della Puglia, dice «paletnologicarnente meravigliosa e caratteristica la regione di Matera». Basterebbe riferire quel che ne scrive il Quagliati. Perchè il governo non rivolge le sue cure all’agro di Matera? Perchè non si comincià con l’ampliare il Museo, le cui dieci stanze son troppo ’anguste? Perchè non si stabilisce una esploraione permanente? Questo è un supremo compito scientifico di importanza mondiale! NICOLA PASCASIO,


Religione


Domenica 5a dopo la Decollazione

Testo del Vangelo.

In quel tempo disse il Signore Gesù ai capi dei Sacerdoti ed agli anziani del popolo questa parabola: Eravi un padre di famiglia, il quale piantò una vigna, e la cinse di siepe e s_cavò e vi fece un torchio.; fabbricò una torre e la diede a lavorare ai contadini e andossene in lontano paese. Venuta poi la stagione dei frutti, mandò i suoi servi dai contadini per ricevere i frutti di essa. Ma i contadini, messe addosso le mani ai servi, altro ne bastonarono, altro ne uccisero, e altro ne lapidarono. Mandò di nuovo altri servi in maggior numero di prima, e coloro li trattarono nello stesso modo. Finalmente mandò ad essi il suo figliuolo, dicendo: Avranno rispetto a mio figlio. Ma i contadini, venuto il figliuolo, dissero tra di loro: Questi è l’erede; venite, ammazziamolo, e avremo la sua eredità; e presolo, lo cacciarono fuori della vigna, e l’uccisero. Tornato adunque che sia il padrone della vigna, che farà di quei contadini? Essi risposero: Manderà in malora i malvagi, e rimetterà la sua vigna ad altri contadini, i quali gliene renderanno il frutto ai suoi tempi. Disse loro Gesù: Non avete mai letto nelle Scritture: La pietra che fu rigettata da coloro che fabbricavano, è divenuta fondamentale dell’angolo? Dal Signore è stata fatta tal cosa, ed è mirabile agli occhi nostri. Per questo vi dico, che sarà tolto a voi il regno di Dio e sarà dato ad un popolo che produca i frutti di esso. E chi cadrà sopra questa pietra, si fracasserà; e quegli su di cui essa cadrà, sarà stritolato. E avendo i Principi dei sacerdoti ed i Farisei udite le sue parabole, compresero che parlava di loro. E cercando di mettergli le mani addosso, ebbero paura del popolo perchè lo teneva per profeta. (S. MATTEO, Cap. ai).

Pensieri. E’ una grande sintesi storica che Gesù Cristo traccia nell’odierno vangelo; Agostino vi •tolse l’idea del suo libro Dela città di Dio, Bossuet de’ suo Discorso sulla storia universale. E’ il quadro dei benefici di Dio e della ingratitudine degli uomini, ristretto materialmente