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148 IL BUON CUORE


de e del regno di Dio nel mondo e, nello stesso tempo, le sue sollecitudini per il lavoro, dal quale dipendono la, sua sistenza ed il benessere della sua famiglia. «Chi studia seriamente le realità in Francia e nel Belgio riconoscerà questo doppio carattere ai nostri Sindacati operai cristiani e quanto questo nostro movimento meriti di essere incoraggiato da tutti i buoni. Le grandi agglomerazioni prodotte dai progressi odierni della industria tengono per forza i padroni lontani dagli operai; tanto più che quasi tutte le imprese sono adesso fatte da Società capitalistiche anonime. Questo stato di cose, contro il quale non possiamo niente, ha reso impossibile la comunione di lavoro e di vita che esisteva una volta nei piccoli opifici. Il padrone non può più essere il padre d questi operai che non conosce quasi più, salvo eccezioni, come per esempio, per condizioni particolari, nel nostro Val des Bois. Se non vogliamo che gli operai cristiani ed onesti siano tutti monopolizzati dai Sindacati socialisti e rivoluzionari, occorre aiutarli perchè si uniscano insieme nei loro sindacati operai cristiani. «E non si può dire — continua il «Bon Pere» — che sindacalismo sia sinonimo di guerra, di lotta di classe. Quanti fatti le potrei raccontare, i quali provano precisamente che i nostri sindacati sono uno strumento di pace e di concordia. Spesso io stesso ne sono testimone; gli operai cristiani sono stati i martiri della pace sociale. Perseguitati da una parte dai rivoluzionari e dall’altra parte abbandonati e respinti dai loro padroni, specialmente nelle Società anonime, questi bravi figliuoli, animati dalla fede, hanno sfidato senza titubanza tutti i pericoli per scongiurare uno sciopero e ristabilire l’accordo.» Il sig. Harmel illustra questo concetto con un esempio palpitante di attualità’; la «fu» minaccia dello sciopero ferroviario in lalia; egli tributa pieni elogi all’atteggiamento così serio, e così degno anche tecnicamente di ogni esame, del Sindacato nazionale dei ferrovieri cattolici. Fa osservare che lo stesso atteggiamento d’ordine, di pace sociale, fu sempre quello dei sindacati cristiani del Belgio; il governo stesso considera il movimento che fa capo all’opera meravigliosa del Padre Rutten, una delle basi più salde della influenza cattolica trionfante nel paese da dieci anni. Così si spiega che l’Episcopato del Belgio, con a capo il cardinale Mercier, ha unanimemente deliberato di organizzare per il 12 luglio prossimo una grande festa sindacale alla quale parteciperanno gli stessi Vescovi. L’occasione di questa festa sociale è data dal fatto che il Sindacato ha raggiunto la cifra di centomila soci e celebra il primo decennio del segretariato generale. Così i Vescovi vogliono glorificare il Sindacato cristiano nel Belgio, e proclamare pubblicamente quanti servizi ha resi alla religione oltre che alla pace e alla prosperità del Paese. — E sotto questo punto di vista — esclama il «Bon Père» — quali e quante cose potrei dire del nostro sindacato operaio del Val-,des-ois! Non ci sono più dentro direttamente e mi è quindi lecito di riconoscere che questo sindacato è stato per noi padroni di uno strumento

prezioso di pace e anche di progressi industriali. Questo nostro Sindacato conta 727 soci. La sua influenza è stata tale nelle nostre officine che da dieci anni non abbiamo avuto un solo ricorso al tribunale dei probiviri da parte di nessuno dei nostri operai. Bisogna sapere che i tribunali di probiviri in Francia sono una gurisdizione gratuita molto parziale per gli operai ai quali danno quasi sempre ragione. I padroni più benevoli e più benefici non possono evitare tali ricorsi da qualcuno dei propri operai. Noi di Val-des-ois per assicurare il buon accordo, abbiamo preso come Consiglio d’arbitri il «Consiglio del l’officina» le Conseil d’usine», che è l’emanazione del nostro Sindacato operaio. L’art. 18 del regolamento generale delle officine di Val-des Bois stabilisce: «ogni disaccordo sul presente regolamento sarà deciso dal Conseil d’usine». «Lo stesso avviene nei Sindacati fondati dai nostri a- • mici. A Parigi fra i Sindacati operai del boulevard Poissonnière ed i Sindacati padronali delle Unioni federali funziona adesso una Commissione mista, composta di un numero eguale di padroni e di operai, ciascuno dei quali tiene alternativamente la presidenza.» Per finire, il comm. Harmel riconosce che purtroppo in Francia i Sindacati cristiani sono ancora poco numerosi in confronto dei Sindacati socialisti. Ma i cattolici lavorano con ardore per strappare le masse alla massoneria dominante nelle organizzazioni socialiste. I cattolici hanno capito che il lavoro assorbisce la vita individuale e domestica dell’operaio e che per questa via soltanto si possono far ritornare le masse popolari verso la religione; quello che si fa al di fuori della professione produrrà sempre qualche frutto, ma i risultati profondi e decisivi si avranno, come nel Medio Evo, per mezzo delle Associazioni professionali, e della organizzazione professionale. — E’ per questo -- ha concluso il «Bon Père» — che, secondo me, favorire il movimento sindacale cristiano equivale a salvare quel che di religione le masse popolari hanno ancora conservato, a farla aumentare sempre più, ed a riconquistare gli indifferenti, anche quelli che già furono attratti dal sindacalismo rivoluzionario.


Religione

Domenica 4a dopo Pasqua Testo del Vangelo.

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: Io vado a Lui che mi ha mandato; e nessuno di voi mi domanda: dove vai tu? Ma perchè vi ho detto queste cose, la tristezza ha ripieno il vostro cupre. Ma io vi dico il vero: E’ spediente per voi che io men vada; perchè, se io noli me ne vo, non verrà a voi il Paracleto; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò. E venuto ch’egli sia, sarà convinto il mondo riguardo al peccato, riguardo alla giustizia, e riguardo al giudizio. Riguardo al peccato perchè