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getta un’altra ombra d’infamia sui vilissimi suoi carnefici. Fino a qualche tempo fa gli storici credettero che l’eroina, stretta da ogni parte dalle insidie proceaurali dell’infame Chauchon, venduto agli inglesi, avesse pochi giorni prima di morire sottoscritto con un semplice segno di croce una dichiarazione nella quale essa negava la verità delle sue visioni e della missione ricevuta da Dio. Aggiungono anche gli storici che, conosciuto l’inganno, la Vergine protestasse fieramente e confermasse con giuramento essa non avere mai fatto cosa alcuna senza l’esplicito volere di Dio. Invece, niente di tutto questo. Nella triste commedia, inscenata dai suoi carnefici nel cimitero di Saint-Ouen, venne. presentata all’eroina la ritrattazione da firmare 4, ma Giovanna D’Arco vi •oppose prima una croce e, poi, uno zero, a significare la sua volontà negativa di sottoscrivere. E che la croce non fosse il segno della sua firma, non solo; ma per lei apparisse un segno di recisa denegazione di tutto quanto stava scritto sopra di essa, lo si arguisce dal fatto che la giovinetta condottiera di un esercito, nel trasmettere i suoi ordini e le sue istruzioni ai capi delle sue schiere, affuichè i nemici impadronendosi delle sue scritture non riuscissero a decifrarle, aveva disposto che tutte. le lettere le quali recavano in calce la croce dovessero interpretarsi nel significato opposto a quello che rivelavano le parole scritte. Così, all’atto di sottoscrivere Giovanna D’Arco negava e, dicono testimoni oculari del fatto, sorrideva. Dopo il secondo vano tentativo i carnefici provocarono un tumulto durante il quale vi fu chi prese a forza la mano della fanciulla, tentando di costringerla a firmare, ma anche stavolta il tentativo tornò vano. D’altra parte esistono tre lettere che l’eroina ha firmato col suo nome e vi sono le prove ’che essa sapeva leggere. Quest’ultimo particolare risulta anche dal processo verbale che è il più grande e autorevole monumento d’infamia, che gli stessi assassini di • una martire donna poterono innalzare alla memoria del loro delitto. Tutto questo è detto e dimostrato da un discendente dell’eroina, il conte di Maleissye, il quale ha recentemente púbblicato intorno all’argomento un dotto volume sulle Lettere di Giovanna d’Arco e la pretesa abiura di Saint-Ouen, volume dal quale abbiamo tratto questa nota. Ed è confortevole questo risveglio di studi intorno alla Vergine d’Orleans, risveglio che fa capo per la più importante sua parte. all’ottima Maison de la bonne presse, la quale ha recentemente pubblicato anche una Storia della Bsata Giovanna D’Arco, dovuta all’illustre storiografo della Beata, mons. Enrico Rebout. L’opera che trae i suoi documenti dalla grande opera che in argomento ha scritto lo stesso autore, è mirabilmente illustrata, ed è monumento solenne innalzato alla memoria di Colei che la Francia, attraverso i rivol gimenti politici, lo sconvolgimento morale, la sfrenata gazzarra del vizio e dei più bassi sentimenti utilitaristi non ha saputo dimenticare. Index


Religione

Domenica 3a di Quaresima

Testo del Vangelo. «In quel tempo diceva d Signore Gesù a quei Giuclii, che avevano creduto in lui: Sarete veramente miei discepoli, se perseverete ne’ miei insegnamenti: e conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi. Gli risposero essi: Siamo discendenti di Abramo, e non siamo stati mai servi di nessuno: come dunque dici tu, Sarete liberi? Rispose loro Gesù: In verità, in verità vi dico, che chiunque fa il peccato, è servo del peccato. Ora il servo non istà per sempre nella casa: il figliuolo sta per sempre nella casa. Per la qual cosa, se il•ftgliuolo vi libererà, sarete veramente So, che siete figliuoli di Abramo: ma cercate di uccidermi, perchè non cape in voi la mia parola. lo dico quello, che ho veduto appresso al Padre mio; e voi parimente fate quello, che avete imparato appresso al vostro padre. Gli risposero, e dissero, li: Padre nostro è Abramo. Disse loro Gesù: Se siete figliuoli di Abramo, fate le opere di Abramo. Ma adesso cercate di uccider me, uomo, che vi ho detto la verità, la quale ho udito da Dio: simil cosa già non fece Abramo. Voi fate quello, che fece il padre vostro. Gli risposero essi pertanto: Noi non siamo di razza di fornicatori: abbiamo un solo padre, Dio. Ma Gesù disse loro: Se Dio fosse il vostro padre, certamente amereste me: imperocchè da Dio sono uscito, e sono venuto: dappoichè non sono venuto da me stesso, ma eg’i mi ha mandato. Per qual cagione non intendete voi il mio linguaggio? Perchè non potete soffrire le mie parole? Voi avete per padre il diavolo, e volete soddisfare ai desideri del padre vo.svro: quesCi fu omicida fin da principio; e non perseverò nella verità: conciossiacchè verità non è in lui: quando parla con bugia, parla da suo pari; per= chè egli è bugiardo e padre della bugia. A me poi non credete, perchè vi dico la veritlà. Chi di voi mi convincerà di peccato? Se vi dico la verità, per qual cagione non mi credete? Chi è da Dio, le parole di Dio ascolta. Voi per questo non le ascoltate, perchè non siete da Dio. Gli risposero i Giudei, e dissero: Non diciamo noi con ragione, che tu sei un Samarit tono e zn indemoniato? Rispose Gesù: Io non sono ’ indemonìató: ma onoro il Padre mio, e voi mi avete 11 vituperato. Ma io non mi prendo pensiero della mia gloria; v’ha chi cura ne prende, e faranne vendetta. In verità, in verità vi dico: chi custodirà i miei insegnamenti, non vedrà morte in eterno. Gli dissero per-,