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Anno XII. 25 Ottobre 1913. Num. 43.


Giornale settimanale per le famiglie

IL BUON CUORE

Organo della SOCIETÀ AMICI DEL BENE

Bollettino dell’Associazione Nazionale per la difesa della fanciullezza abbandonata della Provvidenza Materna, della Provvidenza Baliatica e dell'Opera Pia Catena

E il tesor negato al fasto
Di superbe imbandigioni

Scorra amico all’umil tetto .....

ManzoniLa Risurrezione.

SI PUBBLICA A FAVORE DEI BENEFICATI della Società Amici del bene e dell'Asilo Convitto Infantile dei Ciechi
La nostra carità dev’essere un continuo beneficare, un beneficar tutti senza limite e senza eccezione.
RosminiOpere spirit., pag. 191.

Direzione ed Amministrazione presso la Tipografia Editrice L. F. COGLIATI, Corso Porta Romana, N. 17.




SOMMARIO:


Educazione ed Istruzione. —Uno sterico della marina (continuazione e fine). — Victor Hugo per l’insegnamento religioso.
Religione. —Vangelo della prima domenica dopo la Dedicazione.
Necrologie Conte Vittorio Biandra di Reaglie. e Giuseppe Arrigo — I bambini ciechi in villeggiatura. — Elezion! Elezion! (poesia).
Notiziario. —Necrologio settimanale. — Piccola posta. — Diario.

Educazione ed Istruzione


Uno storico della marina


PADRE ALBERTO GUGLIELMOTTI


Continuazione del numero 42.



Così leggo nel volume primo della Guerra dei Pirati (dal 1500 al 1569): «Osserva i fatti sul gran Libro della Natura; ed essa ti sarà guida a ragionare e a calcolare più dei maestri. Procedi col metodo di Aristotile e di Galileo così per ordine: prima, l’osservazione; poi, il raziocinio; e finalmente, il calcolo; non a rovescio, come fanno certi cotali oggidì. Altrimenti la ragione si appoggia sul vuoto e dal calcolo non caverai un punto di quanto vi hai messo. Questo lo ripeto in genere delle scienze naturali e specialmente dell’applicazione loro all’arte nautica; cui — dopo lunga e non ignobile pratica — soglio dir mia». Ed era proprio sua, perchè erane diventato maestro; donde la sicurezza delle affermazioni, la sagacia della critica e la certezza dei vaticini. E più innanzi ecco un altro periodo che prova il mio assunto: «Vado con la italica scuola sperimentale e soffio sulle nebbie del settentrione. Sembrano alte le nubi, paiono sublimi, ma tornano vuote, come ognuno sa pel fatto d’Issione. Senza confonderci nei vani amplessi, tutto si spiega quanto s’intende per chiarezza. Mettete insiem la verità dei fatti, la giustizia dei diritti, la legge di natura, il giuoco delle passioni e l’ordine dei tempi, e voi avrete senza tanti stenti i principi e le conseguenze, i motivi e gli ostacoli,
le cause e gli effetti: insomma avrete tutto il raziocinio e, compiuta, la filosofia della storia».

Ma per intessere a questo modo la storia conveniva disporre sul telaio l’ordine e la trama nella piena maturità della vita, e dopo avere acquistato, mercè lo studio della lingua, il possesso dell’ordigno; mercè la ricerca, i documenti; ed infine, mercè la cognizione delle scienze che, applicate, costituiscono l’arte di mare, quella sicurezza di giudizio senza del quale non vi è lavoro perfetto.

Ecco perchè Padre Alberto Guglielmotti si accinse alla sua opera di storico quando scoccavagli l’anno cinquantesimo; e vi si era preparato studiando l’italiano, ristudiando, il latino ed il greco, imparando n francese, lo spagnuolo, l’inglese ed il tedesco e poi infine l’arabo, solo idioma che, com’ebbe a scrivere «gli costò fatica».

Poi, tra il 1862 ed il 1889 vennero alla luce in edizione definitiva le opere seguenti: Marcantonio Colonna alla battaglia di Lepanto, presso il Le Monnier, Storia della Marina Pontificia nel Medio Evo, due volumi, anche questi dal Le Monnier, La Guerra dei Pirati e la Marina Pontificia in altri due volumi e presso la medesima casa editrice. Eppoi La squadra permanente della Marina Romana — Le squadre ausiliarie a Candia e alla Canea — Gli ultimi fatti della squadra Romana dall’Egitto a Corfù. Queste tre opere le stampò il mio buon amico commendator Enrico Voghera.


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Nei nove volumi trovo ogni insegnamento. Balza dalla narrazione viva ed evidente di un episodio di guerra navale ad un rilievo filologico che non è mai fuor di posto; poi ad una lezione di tattica, oppure ad un suggerimento architettonico. L’opera veramente didascalica, è buona lettura, tanto per un ministro di marina, quanto per un tenente di vascello, per un relatore del bilancio come per un costruttore. Ho visto nel 1878 il Maestro arrossire di contento quando sul trasporto Europa il mio defunto amico Pio Gloria — allora luogotenente di vascello — gli additò nella privata biblioteca del proprio camerino il Marcantonio Colonna.