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302 IL BUON CUORE


Wau (Bahr el Ghazal)

Il M. R. Don Angelo Stoppani, parroco di Gazzada (Varese), gentilmente ci comunica la seguente lettera di suo cugino il nostro concittadino Don Antonio Stoppani, missionario nel Sudan, recentemente nominato Prefetto apostolico di Bahr el Gasai nell’Africa Centrate, come i lettori sanno per averne dato notizia a suo tempo. Carissimo Don Angelo. Quanto tempo sono stato senza scriverti! Durante questo frattempo così lungo io ho cambiato residenza, e sono venuto a nientemeno che circa goo miglia inglesi a Sud-Ovest di Khartoum. Ebbi l’ordine di farlo in Giugno 191i, e benché il sacrificio di lasciar Khartoum fosse per me una gran cosa, pure dovetti obbedire, ciò che mi valse poi il trovarmi anche molto meglio che non a Khartoum stessa. Il da fare per me a Khartoum fu sempre molto. Qui aumentò ancora di molto, stante la necessità di mettere in ordine molte cose, la scuola, la officina, la residenza dei missionarii, ed ora non vedo l’ora di metter fine a questo lavoro, il quale in vero è ormai presso a terminare. Abbiamo fatto una nuova scuola per cui abbiamo avuto un aiuto speciale dal Governo di Khartoum. Poi di sana pianta abbiamo, con sacrifici di moneta e risparmi enormi colle nostre fatiche, messo in piedi una officina. pei falegnami di 30 metri di lunghezza, abbiamo ordinato un piccolo motore di 4 cavalli di forza, a petrolio, alcune macchine per la falegnameria, e tutto non ricevendo aiuto speciale dalla nostra Amministrazione. Siamo proprio asciutti come la sabbia del Bione di Pescarenico nelle magre -che fanno consumare il carbone alla a Orobia» per la luce elettrica. Per questa ragione io già da alcuni mesi sto scrivendo da tante parti per avere qualche aiuto, per questo faccio trottare la mia macchina, che costa soldi e li deve rendere. Adesso siamo proprio nel cuore della stagione asciutta, nella quale non si ha mai pioggia, eccetto qualche caso straordinario di poca pioggia che viene di contrabbando. Il mese di Aprile forse ci donerà qualche bella pioggia ed il Maggio meglio ancora e in Giugno saremo in mezzo ad una verdura incantevole che poi in Agosto diventa una gran barba colossale che copre tutto il paese. Appena raccolta la Dhurrah, che è il grano del paese, cioè in Gennaio, tutto ciò che non ha ragione di esistere viene bruciato spietatamente, sia per avere il posto pulito per la nuova seminagione, sia per non avere la noia delle visite delle jene e dei leopardi di notte, sia per impedire che gli incendi dati dagli altri vengano a incendiare la casa dei singoli proprietarii. Gli incendi dell’erba che raggiunge in certi posti l’altezza dì

m. 2,50 e di tutto ciò che resta nelle seminagioni dopo la raccolta del grano sono qualche cosa di imponente. Veduti di sera poi sono un panorama che in Europa non è così facile di vedere. Gli incendi dai campi vanno ad invadere le boschine, proprio quelle che da noi sarebbero il ritrovo di tutti i sciquettisti, parasciulisti e zuzisti del paese, vanno ad invadere le foreste, ed il fuoco dura sotto le ceneri magari settimane intere. Le foreste sono terribilmente danneggiate, e in proporzione della vastità immensa della contrada pochissime sono le piante gigantesche che si vedono in altri posti dove gli incendi non danneggiano le piante. Per esempio Tizio. Sempronio, Caio vuol farsi una seminagione. Esso si fa prima la casa, poi destina il posto della seminagione, mette un po’ di paglia a ciascun tronco di albero della foresta, appicca il fuoco e se ne va per i fatti suoi. Il fuoco fa pure il fatto suo, brucia tutto ed il posto è pronto per la stagione delle seminagioni, cioè verso il principio di Maggio. Naturalmente il Governo interessato ad impedire che il fuoco vi penetri, però vicino à Wau, che è la capitale attuale di Buhr-ElGhazal (significa a fiume delle Gazzelle») siccome il Governo stesso è interessato ad avere un forte nucleo di popolazione, permette ad ognuno che venga qui vicino a Wau per case e seminagioni; così tutto attorno a Wau verrà distrutto a poco a poco, ciò che toglierà a Wau la bellezza naturale topografica, ma la renderà molto più sana, abitabile, ecc., ecc., perchè quanto più le foreste sono lontane, tanto più le zanzare vengono a diminuire, e quindi anche la malaria insieme alle zanzare che la portano all’uomo. Non resterà mai poi la foresta tanto lontano che non sia facile ad ognuno di andarvi e gustare il bello selvaggio della vegetazione vergine, la quale per altro non è così abbondante come in India ed altre contrade. Ciò che forma la meraviglia di tutti coloro che per la prima volta vengono in questo paese è l’abbondanza della selvaggina. Gazzelle, Antilopi, Bufali, se ne vedono mandre intere, specialmente delle prime, Gazzelle ed Antilopi in certe stagioni, quando manca l’acqua all’interno e vengono al fiume a pascolare, si vede per ore intere passando in battello, una mandra ininterrotta di ogni specie di questi svelti rappresentanti del nome del paese, Bahr-El-Ghazal. Se ne uccidono cpl fucile alle volte di quelli che pesano da 25o a 300 e più Kg. e si mangiano allegramente. Pochi giorni sono di domenica i nostri ragazzi uscirono in 3 verso le 8 di mattino col retrocarica ordinario della Missione. Alle 10,30 erano in casa con 2 belle gazzellette, spendendo per tutte e due solo 2 colpi di retrocarica. La domenica, seguente la stessa corsa, e una bella gazzella ancora in poche ore. Elefanti poi, naturalmente più lontani dai paesi abitati, alle volte se ne trovano mandre di zoo o 300 e anche più. Delle volte pas