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276 IL BUON CUORE


smodate, in fondo alle coppe dello champagne? Come sarebbero opportuni, a loro posto i versi del vecchio, ma buon Metastasio. «Se a ciascun l’interno affanno, ecc.» Ccme assai più risponde a pace, a serenità, ad imperturbabilità l’indifferenza dei buoni, dei santi, degli anacoreti, di quell’umile, santa donna che nei travagli della vita, nelle dolorose vicende del tempo, rassegnata alla sua semplice. filosofia cristiana risponde: Ciò che Dio vuole! sia fatta la sua volontà!

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Terza conclusione: Come usare del rimorso. Erode conosce il suo delitto: ne vede l’orribile ingiustizia, ne misura la deformità. Sente di Gesù: ne è turbato. Salutare turbamento! Se la piaga dèl suo delitto duole, sanguina, è che il rimanente è sano, vivo, reagisce alla putrefazione dell’intero. Perchè nón corse a cercare il medico che lo avrebbe guarito? il farmaco salutare in una confessione umile e penitente? Non gli sarebbe spiaciuto confessare il delitto: no, rifiutò di piegarsi al dolore, di piegarsi alla confessione della propria ingiustizia lui! che doveva del popolo suo essere l’esempio, della legge la tutela, del costume il censore, della giustizia il difensore... Miserabile! hai peccato come il volgare... il medesimo delitto chiede una medesima pena: perchè noi peccatori, cattivi, infedeli — in quella qualunque posizione sociale, economica; civile, religiosa ci troviamo — perchè noi rifiutiamo Gesù, i suoi sacramenti, i suoi conforti, il suo dolore, la sua penitenza? B. R.

Convegno Nazionale &i padri di famiglia per la riforma della Scuola Secondaria

a Milano (novembre 1913).

In una riunione amichevole di padri di famiglia e di insegnanti promossa dall’Associazione a Per la Scuola» si è ventilata l’idea di indire a Milano un Congresso nazionale dei Comitati dei Padri di famiglia allo scopo di promuovere un efficace movimento nell’interesse della scuola media. Per deliberare sull’opportunità di dar corso a questa iniziativa ebbe luogo una riunione di padri di famiglia, di professori e di altre persone competenti ed autorevoli, mercoledì i6 corrente, in via Rossari N. 2, sede dell’Associazione «Per la Scuola». L’invito della Presidenza è firmato dal vice presidente prof. Virgilio Còlombo e dai membri del Comitato prof. Buzzati, dott. Bertarelli e avv. Porro; i temi proposti al convegno sono: i. Della necesstà di confederare i Comitati dei padri di famiglia per promuovere un vasto movim’en io nell’interesse della Scuola Media; ed ottenere che d’ora innanzi il problema scolastico venga considerato come uno tra i più importanti della vita politica nazionale. Dellj riduzioni e delle riforme da introdursi nei programmi scolastici al fine di rendere più efficaci i varii insegnamenti. Con quali mezzi si possa evitare il sovraccarico di lavoro al quale sono assoggettati gli alunni delle nostre Scuole Medie, specialmente Tecniche, Complementari e Normali. Educazione fisica, igiene ed edilizia scolastica. 11 problema degli insegnanti. La palestra delle’ scuole di Via Rossari era gremita di padri di famiglia, numerosissimi professori e maestri. Presiedeva il prof. Ambrogio Bertarelli assistito dal relatore avv. Porro e dalla segretaria signorina professoressa Ancona. Erano presenti il prof. Carbonera, il dott. Ronzoni, il prof. Della Vedova, il prof. Ulisse Gobbi, consigliere camerale, il comm. Vallardi, consigliere comunale, il maestro Ottorinc Lazzari, il cav. uff. Torrani, l’ing. Pugno, il prof. Ricci, il prof. Fasella, il prof. Mor, il prof. Rovida, il prof. dott. Cioia, il prof. doti. Gardelli, gli industriali sig.i Ruggeri, Barassi, ’i sig.i Crotta, Targetta. Avevano scusata la loro assenza gli onorevoli Della Porta, Albasini, Baslini e Degli Occhi. Numerosissime le adesioni pervenute da ogni parte d’Italia. Il prof. Bertarelli; dopo aver brevemente detto degli scopi della riunione, cedette la parola al latore prof. Porro il quale fere una splendida analisi delle singole questioni proposte. Circa alle riforme più urgenti nei programmi scolastici, egli condanna il sovraccarico di materie non digeribili cui si sottopone il giovine, insistendo specialmente sulla necessità di una coraggiosa falcidia delle discipline insegnate per evitare a tutti, scolari ed insegnanti, un superlavoro inutile e dannoso. La scuola prettamente informativa, egli dice, deve lasciar posto all’educazione dello spirito per renderlo atto ad intuire e ad assimilare. Niente dunque erudizione vana e pedante che tosto si dimentica e però a nulla serve se non ad affaticare tutti, professori ed alunni, gli uni nell’arduo compito dell’insegnamento, gli altri nell’ancor più ardua bisogna dell’apprendimento. Il compito della scuola media, egli prosegue, non è già quello di creare dei giovani enciclopedici, chè a quest’uopo servono le università, bensì di aprire lo spirito dei giovani all’istruzione ed alla comprensione. Passando alla questione dell’educazione fisica e delle condizioni igieniche degli edifici scolastici, egli accenna alla necessità di educare i_giovani ad una vita fisica più attiva e più agile che assicuri l’equilibrio razionale delle lòro energie; dice, a tal uopo delle istituzioni promosse dalla «Pro Scuola» come i Campi di gioco all’aperto, ecc.; dell’importanza dell’igiene e dell’edilizia scolastica, rivelando come le scuole secondarie abbiano, in generale, sedi