Pagina:Il buon cuore - Anno XII, n. 34 - 23 agosto 1913.pdf/3


IL BUON CUORE 267


I salutari effetti.

Nel solo sanatorio di Werden - Heidhausen ogni anno vengono curati dai 20o aì 30o alcoolici. Di quelli che escono dal sanatorio circa il 5o per cento possono considerarsi guariti, mentre gli altri passano sotto il nome di migliorati, o ricaduti. Chi fuori del sanatorio incomincia a gustare sia pure in piccole dosi, bevande alcooliche, ’finisce col precipitare nella rovina di prima, poiché la passione, come belva assopita, ai primi stimoli dell’alcool, si risveglia e si impadronisce della antica vittima. E sotto il nome di guariti passano appunto coloro che usciti dal sanatorio si mantengono astinenti per sempre, perché energici e padroni di loro stessi nelle tentazioni. Se ora pensiamo che il gran numero dei «guariti», senza l’aiuto dei sanatorii non si sarebbero mai, assolutamente mai corretti, se consideriamo che la maggior parte dei medici di Germania (a detta del dottor Spelten, specialista delle malattie antialcooliche nel sanatorio di S. Camillo ad Heidhausen), prima che si tentasse la esperienza dei sanatorii,.si mostravano scettici sulle possibili guarigioni, dobbiamo concludere che il sistema di queste case di salute è l’unico pratico per ottenere risultati soddisfaed è la benedizione delle famiglie. Le molte lettere dei guariti e delle loro famiglie ai direttori dei sanatorii sono riboccanti di gratitudine, perchè essi da morti che erano prima risorsero a vita.

Sussidi esterni ai sanatori anfialeoolistiel. Per poter mantenere anche dopo la cura i buoni effetti del sanatorio, i tedeschi da gente pratica, compresero che convien sanare e illuminare l’ambiente sociale esterno, nel quale il guarito dovrà pOi vivere. Se un numero considerevole non si conserva poi osservante, fuori del sanatorio e ricade, in generale dipende o perchè esperimentò un periodo troppo breve di cura, o perchè dovette poi vivere in un ambiente pregno ancora di pregiudizi in favore dell’alcool. Fu appunto per sanare quest’ambiente che i tedeschi crearono quel movimento intenso di cui sopra abbiamo accennato. Numerose sono le associazioni o unioni antialcooliche fra le varie professioni: vi è l’Unione dei sacerdoti, degli studenti, dei maestri, delle donne, e perfino quella dei bambini, la Schutzengelbund (unione dell’Angelo Custode) nella quale decine di migliaia di bambini sono inscritti: ognuna ha il suo piccolo periodico stampato. L’unione maggiore che abbraccia tutte le altre è la Kreuzbiindnis (Lega della Croce) che si protende anche in Austria, Svizzera, Danimarca. Organo della Kreuzbiindnis è il periodico Volksfreund redatto dai Camilliani di Werden-Heidhausen. I membri della Kreuzbiindnis si distinguono in astinenti assoluti e moderati, i quali, oltrechè portare le loro energie nella lotta, si propongono pure di sovvenire ammalati poveri alcoolici, per il mantenimento nei sanatori ed emettono somme a fondo perduto per la propaganda.

Così la Germania, dopo aver battagliato coi cannoni Krupp per assicurarsi la libertà politica, dopo essersi assicurata la vita economica, cerca ora con tutti i mezzi di difendersi contro il nemico interno dell’alcoolismo a il demone della storia moderna» come lo definì in un congresso scientifico il professor Massalongo, uno dei più benemeriti lottatori italiani contro lo spaventoso flagello. Io spero che anche in Italia si sia compreso che senza una energica azione, si precipiterà sempre più alla rovina e che senza l’aiuto dei sanatori è impossibile guarire qualunque affetto di alcoolismo.,E siccome i sanatori sono ancora sconosciuti dagli italiani — e questa mancanza è deplorata da illustri scienziati — sarebbe utilissimo che questa questione venisse presa in maggior considerazione e svolta sui nostri giornali, e niente di più meritorio ci sarebbe se si potesse prendere la iniziativa di un sanatorio sul tipo di quelli germanici, con adattamento italiano. Purtroppo è assai diffuso il pregiudizio che da noi non ci sia motivo di allarmarsi per la piaga alcoolica. Ma dopo quanto si è svolto in questi ultimi anni, dopo le relazióni al Parlamento e al Senato dell’on. Calissano e sen. Garofalo e on. Luzzatti, dopo insomma tutti i molteplici studi sul vinalcoolismo italiano, sarebbe un delitto verso la società e la patria il nascondere la triste realtà. Regnano -tra noi le idee pregiudiziali, propagate dall’autorità del prof. Fazio col suo libro sull’ubbriachezza in Italia, che cioè ira la nostra razza, in questa terra benedetta sorrisa dalla natura, Sileno briaco non sia altro che un’anomalia. Non nascondiamoci la realtà né facciamoci compatire dagli stranieri. Nella grande lotta un posto considerevole spetta al clero. «Il clero — disse il prof. dottor Agliardi, parecchi anni fa, in un congresso medico di Venezia — per il sao ascendente sul popolo per il contatto continuo con le famiglie, deve essere un.potente nostro alleato nella lotta contro l’alcoolismo. La strage delle anime e dei corpi è grande: questo è il grido unanime dei congressi, degli scienziati, degli uomini di Stato e dei propagandisti. Sono venti grandi battaglie, per dir poco, che l’Europa perde ogni. anno, se consideriamo il numero dei morti per alcoolismo e suoi effetti. Se le orde di Attila ruinassero di nuovo dalle chine degli Urali sull’Europa infrollita nei vizi, non potrebbero recidere tante vite quante ne fa sparire tra le sue fauci questo Moloch. dell’alcoolismo. All’Italia strappa ogni anno dalle cinque alle seimila persone. In nessuna battaglia del nostro risorgimento nazionale caddero glofiosamen-’ te sul campo tanti quanti ne miete con obbrobrio il nuovo nemico. a Noi temiamo tanto il colera, diceva Balzac, ma l’alcoolismo è ben peggio del colera!» F.

DALLA GIACOMA.

Il libro più bello, più completo, più divertente che possiate regalare è l’Enciclopedia del Ragazzi.