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170 IL BUON CUORE


sta mirabile rispondenza d’affetti e d’opere tra la Patria e gli emigranti è necessario coefficiente la fede dei nostri padri, quella fede che rende meno aspra la vita dell’esilio, fra le giogaie dei monti o presso i pozzi delle miniere, ai missionari ed alle suore, questi religiosi pionieri dell’emigrazione. In così vasto lavoro è necessario di scrutare innanzi a sè il cammino lungo ed aspro che rimane ancora da percorrere. Occorre esaminare quali nuove forme di assistenza esigano le mutate condizioni della massa emigratrice, quali miglioramenti sí possano introdurre nei servizi ufficiali e nell’attività dei patronati, quali opportune integrazioni e modifiche suggerisca la esperienza nel campo della coltura popolare, ’della tutela igienica e morale, della stani, pa, ecc. Ringraziò poi la Regina Madre che concesse il suo alto patrocinio, la Duchessa Madre d’Aosta, il Duca di Genova che accettava la presidenza dei comitati d’onore, il Conte di Torino che a con la sua ambita presenza suggella l’alto carattere nazionale di questa manifestazione». Ringraziò ’anche il cardinale Ferrari, i cardinali Agliardi e Lualdi, il conte Gallina; porse un saluto ed un ringraziamento infine alle autorità cittadine ed in particolare al Sindaco ed al Prefetto. Grato ai congressisti del loro intervento, concluse: «Ci rifulga innanzi agli occhi la bandiera d’Italia e ricordiamo che nel cuore di essa campeggia, simbolo venerato, la Croce». E così si chiuse la seduta inaugurale. In seguito si tennero sedute laboriose per la trattazione d’importanti problemi, come l’assistenza legislativa e scolastica, ecc., ecc. Nel palazzo della Presidente dell’Opera, contessa Carla Visconti di Modrone, i congressisti ebbero un ricevimento priRcipesco. Altro ricevimento grandioso fu quello del Sindaco On. Greppi al Castello Sforzesco.


Religione


Vangelo della 3a domenica dopo Pentecoste

Testo del Vangelo.

Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: Siate misericordiosi, come anche il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate, e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati. Perdonate, è sarà a voi perdonato; date e sarà dato a voi; si verserà nel vostro seno una buona misura calcata e ricolma e sovrabbondante; poichè si farà uso con voi della stessa misura, di cui vi sarete serviti cogli altri. Diceva poi loro anche questa similitudine: E’ egli possibile che un cieco guidi un cieco? non ca dono essi entrambi nella fossa? Non v’ha scolaro da più del maestro. Perchè poi osservi tu una pagliuzza nell’occhio del tuo fratello, e non badi alla trave che hai nel. tuo occhio? Ovvero come puoi tu dire al tuo fratello: Lascia, fratello, che io ti cavi dall’occhio la pagliuzza che vi hai, mentre tu non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita, cavati prima dall’occhio tuo la trave e allora vedrai di caS. LUCA, cap. 6.

Pensieri. La S. Chiesa nel presentarci il brano d’oggi continua la lezione di Cristo sulla misericordia. Ci ha mostrato chiaramente quale sia la missione di Gesù in mezzo agli uomini o deboli od erranti] missione di pietà, d’amore e di giustizia per noi, viziati da natura, deboli per ambiente, corrotti dall’aria medesima, che respiriamo. La pietà misericordiosa di lui a nostro favore è alta opera altresì di giustizia. Noi lo ringraziamo il Signore di tanta bontà: dobbiamo dire a lui tutto il benefico effetto della sua carità, per cui dall’abisso possiamo ed osiamo sperare ed ardire — col suo aiuto — alla riparazione, alla perfezione, alle eccelse vette della santità, ma Gesù e la S. Chiesa, che ci hanno rivelati i nostri rapporti col cielo, ci spiegano in questo brano, come debbano mutarsi i nostri rapporti col prossimo, col nostro simile. Si stabilisce questa proporzione: Dio ci userà quella pietà e misericordia che noi avremo usato pei nostri fratelli, cbsicchè se siamo stati perdonati da lui molte e molte volte, noi dobbiamo perdonare ai nostri fratelli offensori molte e molte volte: oppure ci verrà perdonato da Dio quanto avremo perdonato ai fratelli noi medesimi. Più ancora ci promette Gesù. Se, non avremo giudicato, se avremo perdonato innanzi allo stesso giudizio della gravità dell’offesa del fratello noi fuggiremo, schiveremo l’esatta e scrupolosa giustizia di Dio.: Più ancora. Ci si dice di dare in. misura buona, in misura abbondante, anzi di sopravvanzo come ed in quella misura che il vaso scosso ed agitato contiene di frumento e tutto avrete in abbondanza in voi: poichè si dà questo fatto, che facile è a ciascuno di noi osservare la pagliuzza nell’occhio di chi ci sta di contro — piccoli nei, minimi difetti, scusabili debolezze — e tacere, nascondere la trave che occupa l’occhio nostro. Dunque?

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Dunque il mitissimo Gesù a costoro, che pieni dí zelo intempestico ed intemperante, osservano, rimproverano e giudicano i difetti del prossimo, regala ed applica l’epiteto tutt’altro che grazioso di ipocrita! Perchè? Perchè è ipocrisia usare due pesi e due misure. E’ odioso, è irritante, indispone l’atto di zelo untuoso con cui si chiede tutto per sè e tutto si nega agli al