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IL BUON CUORE 117


molto e mi vedrete, e me ne vo al Padre? Dicevano adunque: Che è questo ch’egli dice: Un pochettino? non intendiamo quel ch’egli dica. Conobbe pertanto Gesù che bramavano di interrogarlo, e disse, loro: voi andate investigando tra di voi il perchè io abbia detto: non andrà molto e non mi vedrete, e di poi: non andrà molto e mi vedrete. In verita, in verità vi dico, che piangerete e gemerete voi, il mondo poi godrà; voi sarete in tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gaudio. La donna, allorchè diventa madre, è in tristezza. perchè è giunto il suo tempo: quando poi ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più dell’affanno a motivo dell’allegrezza, perchè è nato al mondo un uomo. E voi adunque siete pur adesso in tristezza; ma vi vedrò di bel nuovo, e gioirà il nostro cuore e nessuno vi torrà il vostro gaudio. S. GIOVANNI, Cap. i6.

Pensieri.

La seconda parte del brano evangelico — che noi soprariferiamo — ci dà la chiave a spiegarci la parte prima ed antecedente, che a tutta prima ha l’aria d’essere un gioco di parola. No. Letterariamente Gesù profetizza la vicinanza e l’approssimarsi di sua passione, a cui seguirebbe quasi subito — dopo solo tre giorni --.la sua gloriosa Risurrezione, non contando poi l’Ascensione trionfale al cielo. Nel senso poi mistico ed allegorico Gesù ci dipinge la nostra vita, le sue contingenze, la discontinuità delle brevissime gioie, dei numerosi dolori: Gesù colle sue avvertenze ci prepara alla sorpresa del dolore e d) piacere: Gesù ci fa reggere il meglio, le promesse, le speranze al di là dei nostri giorni, della nostra vita, al di fuori ed al disopra del mondo: ci mostra la fallacia d’un piacere fugace ed evanescente, e ci fa — nelle lagrime e nel sacrificio — trovare la voluttà dello spirito e del bene. •••

Fra poco dice Gesù. Per lui eterno tutto è un istante. Fra poco non mi vedrete, cioè io mi toglierò alla vostra vista non dalle vostre persone, non dal vostro affetto. Ma che importa, che cosa significa non vedere Gesù? La triste situazione che è la nostra vita senza Gesù! La vita è lotta, un cammino or irradiato dal sole, or battuto dalle tempeste.A questo nessun sfugge. In ogni classe, in ogni condizione, ovunque, nessun uomo, nessun essere umano può sottrarsi completamente od all’uno, od all’altro. — Se ci è molto bene, questo trovasi misto al male, ne v’ha esistenza

tanto sgraziata e misera che non dia — vero — modo ed agio di sollevare il capo, respirare più libero, far nascere un sorriso sul nostro labbro. Ma se dalla nostra vita — complesso di gioie e dolori, di energie ed avvilimenti — si toglie, si nasconde Gesù, questa ci riesce oscura, inesplicabile, vuota di senso, inutile nella missione. La vita istessa, i suoi bisogni, la necessità intima del suo essere, del suo svolgersi, del suo moto, se vuole Dio, come potente realtà al di fuori ed al disopra di noi, vuole per pari necessità Cristo luce, soccorso, modello, forza, centro delle nostre attività umane, punto d’arrivo agli slanci della mente, alle necessità del cuore. Che sarebbe il patire, il sacrificarsi, il lottare senza Gesù che tempra le lagrime, che conta le asprezze, che ’sostiene e rincuora alla perseveranza? Non è una maledizione la mancanza di tutto, la povertà senza Gesù? Senza Gesù non ha senso la missione dell’uomo, la lotta per la scienza, il sacrificio per il bene ed il vero. Pur senza Gesù non ha senso -- parimente — il piacere, la ricchezza, la gloria, le purissime gioie della scienza, del dovere compiuto. Il piacere lo divido coi bruti, la ricchezza può essere rimprovero alla coscienza, un fastidio di più, la gloria un, momento che,fiiggendo ci. lascia desolati, che ci regala una turba di invidiosi, la scienza, ìl dovere senza Cristo non hanno scopo.

Fra poco e mi rivedrete... il mondo dopo aver goduto si contristerà, ed il vostro dolore si convertirà in gioia, che nessuno vi toglierà mai. Ecco le parole di Cristo. Sante e consolanti parole! Se ritorna Gesù torna la gioia, il piacere non in modo di folgore che lascia dietro il solco luminoso, ma maggior tenebre, no! ma torna così che il dolore istesso, le spine istesse saranno gioia, sarà piacere, sarà gloria. Anime che tribulate, anime che incerte zoppicate nei contrasti della vita, attratti or dalla suggestione del bene, or dalle passioni avvinte al male ed al mondo, su, coraggio, pazientate un pochino... Tutto è pcco quaggiù. Se le passioni, se il mondo, se tutto -- togliendo Cristo — ci addolora éd angoscia, non temete: domani un nuovo raggio romperà le tenebre, risplenderà Gesù... se. il vostro cuore è avvilito, desolato, soffre sconforto innanzi al piacere del mondo, su, su... un’onda calda d’amor verace ritornerà su di lui, ridarà colla vita un senso di gioia ineffabile che il mondo — ingannato e dolente — invidierà a voi, ieri doloranti e compatiti, impotente tuttavia a riaverlo, a strapparlo da voi. B. R.