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52 IL BUON CUORE


marsi in pace una sigaretta. Ma la sigaretta non è ancora accesa che un individuo, a cinquecento metri di là è già balzato in sella al proprio cavallo e galoppa, pancia a terra, verso il più prossimo posto telegrafico. E’ Cameron, il corrispondente dello Standard, il complice di Melton Prior. Nessuno si è accorto della manovra. I corrispondenti continuano la loro passeggiata in su e in giù dinanzi alla capanna. Passa una mezz’ora, l’aiutante di campo ha già fumato la sua sigaretta ed è già rientrato nella stanza. Improvvisamente la porta si apre e Sir Evelyn Wood appare su la soglia. Fa qualche passo verso i giornalisti che gli si precipitano ansiosi d’intorno ed esclama: «Signori, vi annunzio che la paCe è conclusa, ma vi prevengo che ho già dato ordini tassativi perchè il telegrafo sia bloccato sino a spedizione avvenuta del mio dispaccio ufficiale». Melton Prior, con aria noncurante, si avvicina arich’egli ed ha un sorriso enigmatico su le labbra. Il suo cablogramma per lo Standard è già partito da un quarto d’ora. Sir Evelyn si,demandò a lungo come mai Melton Prior fosse riuscito ad aver quella notizia. Melton Prior non raccontò che molti anni più tardi la complicità dell’ufficiale di campo, la cui apparizione su la porta costituiva il segnale convenuto. Sono queste le grandi gioie, le ore eroiche del duro compito giornalistico. Melton Prior aveva pur avuto una gamba spezzata da una scheggia d’obice al Sudan e una palla aveva distato il suo piede destro ad AbuKru. Il colonnello Burnaly era stato ucciso ad AbuKlea mentre parlava tranquillamente con lui. La morte l’aveva sfiorato da presso più volte. Ma egli non vi pensava quasi mai. Solo una notte, durante la guerra del Transwaal, ebbe un sogno che lo impressionò vivamente. Gli si presentò la visione netta della sua morte durante l’assalto per la presa di Echowe,quindi la scena dei suoi funerali! Egli cercò di scacciare la funebre, immagine, ma non vi riuscì. Proprio quel giorno ricevette poi una lettera, di sua madre che lo supplicava angosciosamente di non prendere parte alla spedizione perchè, in sogno, ella pure aveva visto il proprio figlio cadere mortalmente ferito. Melton Prior fu così impressionato da tale coincidenza che mandò un altro collega sul luogo, per conto proprio. L’infelice fu dei primi a cader, colpito a morte, sul campo. Gli anni passavano. Nella sua piccola casa di Cheyne-Walk si era andato, intanto, raccogliendo un ricco museo di ricordi, insieme a uno stock di quella carta sottile, simile ai fogli delle banconote, su cui l’artista tracciava suoi schizzi, insieme al ’piccolo letto da campo, ai costumi di leggiero khaki o di robusto homespun scozzese, alla farmacia portatile e a vecchie bottiglie. Vi era pure qualche pacco superstite di candele, di quelle candele alla cui luce pallida e tremolante

egli aveva tante volte vegliato, dopo i giorni di battaglia, a completare sotto la tenda le sue rapide impressioni del momento. Le belle guerre andavan facendosi più rare e sui campi di battaglia, come gli anni avanzavano. Melton Prior non -ritrovava più, di volta in volta, parecchie delle. figure note de’ suoi camerati d’un tempo. Taluni già dormivano il loro ultimo sonno sotto terra, ai piedi di quale • ko,p n del veldt» o all’ombra di qualche pagoda abbandonata su qualche grande strada d’Oriente. Altri avevano invece abbandonate su qualche grande strada d’Oriente. Altri avevano invece abbandonate le faticose avventure e disegnavano tranquillaniertte in qualche comodo cottage di Kensington. Melton Prior, solo, ripartiva ogni volta. E ogni volta, alla vigil:ia di qualche nuova battaglia, il veterano, oramai ricco e sempre ben scortato da munizioni... liquide, soleva invitare sotto la sua tenda gli ultimi superstisti delle antiche campagne. E si beveva allegramente, incuranti- dei pericoli e degli anni, e quando, nella calma della notte tropicale, da un punto all’altro del campo, sanava il richiamo melanconico del coprifuoco e nell’ombra fitta le sentinelle •sii tramandavano il grido d’i all’erta Prior levava il suo calice solennemente, brindando alla memoria di coloro che non erano più. Forse, a quall’ora, egli rivedeva, come in una fantasmagoria di sogno, tutte le tappe fortunose della sua lunga via, dalle piane torride e mortifere d’El-Teb alle coste ripide d’Elandolaagte, dalle risaie pestifere di Birmania ai passi desolati dell’Afghanistan: dove tanti amici eran caduti e rimasti. Ora Melton Prior non bevèrà più il toast tradizionale che inumidiva sempre i suoi occhi esperti sotto le lenti concave. Anch’egli è andato a raggiungere gli, amici rimpianti•, ma è partito sereno e tranquillo, ancora una volta, sorriso dal cielo della sua patria, in un mite crepuscolo d’ottobre: nell’ora che suona il riposo per gli uomini che bene hanno speso la loro giornata.


Religione


Vangelo della seconda Domenica di Quaresima

Testo del Vangelo.

Il Signore Gesù venne nella città di Samaria, che è detta Sichar, vicino alla tenuta che diede Giacobbe al suo figliuolo Giuseppe. E quivi era il pozzo di Giacobbe. Onde Gesù stanco del viaggio si pose così a sedere sul pozzo. Ed era circa l’ora sesta. Viene una donna Samaritana ad attinger acqua, Gesù le dice: Dammi da bere. (Imperocchè i suoi discepoli erano