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4 IL BUON CUORE


Alla carità — a questo fiore peregrino — disse la Crescini — a questo fiore sbocciato all'ombra della Croce, anche la Protezione della Giovane deve la sua esistenza e il suo sviluppo, come ogni altra opera di vera civiltà. E il comitato milanese, che ha raggiunto il suo decennio di vita, ringrazia riconoscente l'inesauribile carità dei buoni, che anche quest'anno in cui la patria richiese non pochi sacrifici, pur risposero con la consueta generosità e provvidero ai bisogni dell'Opera di protezione, la quale poté così continuare, modesta ma sicura, la sua missione provvidenziale.

In questo decennio il Comitato milanese enumera al suo attivo l'assistenza prestata a circa 9650 giovani nella stazione ferroviaria, l'ospitalità semigratuita a 3840 giovani dai 12 ai 25 anni, l'asilo gratuito a 320 povere figliuole per complessivi giorni 1650, la iscrizione senza spesa all'ufficio collocamento di 4150 tra cameriere, bambinaie e domestiche, colla compiacenza di averne collocate in famiglie di sicura moralità più di 2620, e di aver provveduto a casi pietosissimi e urgenti, che presentavano pericolo impressionanti.

Nel decorso anno, specialmente per l'infaticabile e intelligente signorina Pezzini, che parla cinque lingue, l'assistenza alla stazione centrale si è estesa a 2200 giovani: operaie di passaggio in gruppi o sole, famiglie di emigranti, giovani ingenue in cerca di collocamento. Non è mai mancata la cooperazione cordiale delle autorità, del personale ferroviario, né è mancata l'efficace intesa con le istituzioni affini, specie con l'Opera di assistenza presieduta da Sua Emin. mons. Bonomelli. All'ospizio si accolsero circa 450 giovani, e all'ufficio di collocamento le domande pareggiarono le offerte. Funzionarono egregiamente le lezioni domenicali nei locali concessi dal Municipio, e funzionò pur bene la Casa Famiglia, sotto l'occhio vigile di due buone direttrici e l'alta direzione dell'assistente ecclesiastico, il proposto don Giovanni Schenoni.

La relatrice accennò pure efficacemente al Congresso internazionale tenutosi in Torino nello scorso maggio, coll'intervento di illustri persoanggi ecclesiastici e laici, si sintetizzò il programma approvato col proposito di intensificare la propaganda tendente all'elevazione morale e anche al benessere materiale delle nostre giovani con l'istruzione elementare, professionale e religiosa, colla buona stampa, col riposo festivo e colla giusta organizzazione mirante a combattere lo sfruttamento in ogni sua manifestazione, la stampa corruttrice, le mode indecorose, l'alcolismo e tutto ciò che congiura contro la gioventù ed è cagione di decadenza anche delle nazioni civili.

Il numeroso uditorio plaudì vivamente alla signora Crescini — una vera colonna della istituzione, e si congratulò colla presidente la contessa Carlotta Paravicini Stampa e colle signore del Consiglio.

Il socio A. M. Cornelio prese la parola per mettere in evidenza i fatti importanti passati in rapida rassegna dalla relatrice, ed espresse il voto di un omaggio a S. Em. il Cardinale Arcivescovo, presentante in ispirito alla solenne assemblea. Rilevando l'elogio tributato giustamente al medico dell'Ospizio, il benemerito dott. G. B. Sostero, che sedeva di fronte alla presidenza, ricordò l'opera prestata dal Sostero medesimo in tempo di epidemia colerica, nel paese di Salzano, ove, nell'assistenza coraggiosa, fu per mesi e mesi al fianco del modesto ma valente arciprete Sarto, ora regnante Pontefice.

In fine, Cornelio, congratulandosi per i risultati ottenuti e facendo vori per l'avvenire, espresse la speranze di una buona intesa per una fiera a favore di due opere abbinate: la protezione della Giovane e la Provvidenza Materna.

Chiuse l'assemblea il rev. proposto Schenoni, il quale si disse orgoglioso di portare a S. Em. il Cardinale Arcivescovo le espressioni e i voti formati nella riuscitissima adunanza.

Religione

Vangelo della Domenica dopo la Natività


Testo del Vangelo.

Gesù, per impulso dello Spirito, ritornò nella Galilea, e si sparse per tutto il paese la fama di Lui. E insegnava in quelle Sinagoghe, ed era da tutti acclamato. E andò a Nazaret dove era stato allevato, ed entrò secondo la sua usanza nella Sinagoga, e si alzò a fare la lettura. E gli fu dato i libro del profeta Isaia. E spiegato che ebbe il libro, trovò quel passo dove era scritto: Lo spirito del Signore sopra di me; per la qual cosa m'ha unto per evangelizzare ai poveri; mi ha mandato a curare coloro che hanno il cuore contrito, ad annunciare agli schiavi la liberazione, e ai ciechi la ricuperazione della vista, a rimettere in libertà gli oppressi, a predi care l'anno accettevole del Signore e il giorno della retribuzione. E ripiegato il libro, lo rese al ministro e si pose a sedere. Ed erano fissi in Lui gli occhi di tutti nella Sinagoga. E principiò a dir loro: Oggi colle vostre orecchie di questa Scrittura avete udito l'adempimento. E tutti lo approvarono e ammiravano le parole i grazia che uscirono dalla sua bocca.

Pensieri.

Gesù torna in Galilea per impulso dello Spirito: il suo ritorno non è arbitrario, entra nel disegno della Provvidenza: Gesù torna in Galilea per rispondere alla voce di Dio e così seguire quel piano divino.

Così, per impulso dello Spirito, portati da esso, i santi han sempre operato, operano.

Così, per impulso dello Spirito, non per altro dovremmo operare anche noi. Volgiamo a ciò la nostra meditazione, indaghiamo da quali impulsi, ordinariamente, siamo noi spinti all'azione. Dallo spirito di Dio o da quello del mondo? Dal desiderio di seguire la voce del bene o da quello di secondare gli scatti delle nostre passioni?

Oh, noi dobbiamo arrossire, noi dobbiamo con-