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IL BUON CUORE 291


Gesù ha chiesto al legisperito — quanti lo imitiamo! — chi gli pareva fosse stato prossimo per quel disgraziato. Rispose: «il Samaritano!».

Soggiunse Gesù a quel che sapeva la legge: «Va e tu fa lo stesso: avrai la vita eterna!». Grande promessa di Gesù ai lavoratori della carità e dell’amor del prossimo, ma ai nostri giorni, ai nostri religiosi, ai nostri.... risparmiamo l’enumerazione pericolosa, non sarebbe ingenuità la parola di Gesù?!

B. R.

Congresso Eucaristico di Vienna

(Note gentilmente favoriteci dal R.mo Mons. G. Polvara da Vienna)


La Pastorale del card. Arcivescovo di Vienna

per il ricevimento del Legato Pontificio.

Il card. Nagl ha pubblicato una lettera pastorale intorno all’accoglienza che Vienna deve fare al Legato pontificio, il signor Cardinale Van Rossum.

L’Arcivescovo di Vienna chiede che dai confini dell’Archidiocesi fino alla Chiesa di Santo Stefano vengano decorate le case e le vie attraverso le quali deve passare il Cardinale Legato, al quale, dice, si devono le stesse accoglienze che sarebbero fatte al Papa se venisse a Vienna.

L’arrivo del rappresentante pontificio, che avrà luogo il 10 settembre alle ore 15, dovrà essere salutato dal suono di tutte le campane di Vienna e dell’Archidiocesi.

Il Cardinale Legato sarà accompagnato alle ore 16,30, festosamente, dal Ring fino alla Chiesa di Santo Stefano, e le campane continueranno a suonare fin tanto che il Cardinale non sarà entrato nella Basilica.

La lettera prosegue poi enumerando varie disposizioni intorno alle quali si svolgerà il Congresso.

Il Consiglio Comunale di Vienna ha deciso di offrire un solenne ricevimento alla Rathaus al Legato Pontificio per salutarlo a nome della città. Ciò urta i nervi al mondo semita che già strilla sulle colonne della Neue Freie Presse con un articolo di fondo cui si stabilisce un parallelo fra le feste odierne e l’accoglienza fatta nel 1782 al papa Pio VI quando si recò sulle sponde del Danubio allo scopo di indurre Giuseppe II a recedere dalla sua politica forcaiola. Si possono immaginare i commenti del foglio del ghetto.

Esso non sa assorgere allo scopo del Congresso, e non scorge in esso che una parte esteriore.

Esso si augura che, come Pio VI non ottenne quello che voleva, così il Congresso non lasci dietro di sè risultati duraturi. Si comprende perfettamente questo atteggiamento dell’organo magno della loggia e del ghetto. Ciò che urta i nervi di questi miseri sedicenti liberi pensatori si è il vedere, che l’Imperatore, lo Stato e la città di Vienna ufficialmente rendono pubblico omaggio a Cristo nell’Eucaristia e al Legato Pontificio e noti sanno che richiamare un anacronismo storico del vecchio giuseppino, che nulla a che vedere colle feste odierne.

A dimostrare la mentalità di questi signori basta sapere che essi hanno omesso di parlare in proposito della visita fatta da tutti gli Arciduchi, ad eccezione dell’erede al trono, il quale allora era assente da Vienna, a mons, Finger, Vicario generale subito all’indomani dell’attentato di cui fu vittima, accampando futili pretesti.

Costoro non vogliono che sia detto, ma ad onta della loro potenza il mondo ufficiale e Vienna tutta, non sono con loro.

Il Congresso Eucaristico del 15 settembre, diverrà indubbiamente un avvenimento, la cui importanza sorpasserà ogni altro avvenimento de’ tempi nostri.

La parte che vi prenderà la Corte, le Autorità Governative e Comunali, la Società cattolica dà a questo Congresso una importanza particolarissima, che sorpasserà persino le grandiose feste, che avvennero in occasione del 6o.° anno di regno dell’imperatore Francesco Giuseppe.

Tutto ciò non può naturalmente andare molto a genio dei democratico-sociali (socialisti) i quali, nella loro stampa e sui loro giornali incominciano già una campagna attivissima contro il Congresso.

Fra le idee delle organizzazioni socialiste, vi è quella di inscenare in quei giorni, una uscita in massa di operai organizzati dalla Chiesa cattolica. È molto prevedibile che questa clamorosa contro-dimostrazione non uscirà dal campo delle ipotesi e dei desideri.

Per contrario le adesioni al Congresso crescono di giorno in giorno in modo da impressionare il Comitato locale, che dovrà pur trovare alloggio per tutti i congressisti.

Mentre al Congresso di Colonia vi furono 7000 aderenti, a Vienna ormai è certo che essi saranno ben 50.000. Si sta pensando ad ampliare tutti i locali del Congresso che sono insufficienti a contenere quelli che fino ad ora hanno aderito, e le richieste giungono di continuo. Sono già stati richiesti alle ferrovie austriache più di ioo treni speciali, e dagli Stati Uniti d’America partirà un grande transatlantico appositamente noleggiato per coloro che si recheranno a Vienna. Si calcola che al grande corteo prenderanno parte più di 100.000 persone.

Specialmente importante sarà la partecipazione dell’Episcopato di tutto il mondo: poíchè hanno già annunziata la loro venuta 150 fra Cardinali, Arcivescovi e Vescovi. Numerosissima sarà la rappresentanza della nobiltà, dell’alto clero, del mondo degli affari. Per i Vescovi vennero preparati gli alloggi nei monasteri di Vienna, e le case aristocratiche della capitale hanno messo a disposizione del Comitato i loro palazzi per i nobili degli altri paesi che si recheranno costà.

Più difficile era collocare le grandi masse dei congressisti, ed a ciò hanno pensato le organizzazioni cristiane sociali, coi locali delle scuole e sale ginnastiche e l’amministrazione militare ha posto a disposizione del Comitato stesso 50.000 letti. Tutto ciò gratuitamente. Per coloro che possono pagare, sono preparate 20.000 camere negli hotels e nelle case private!

Il Comitato delle dame viennesi pensò al collocamento delle signore che venissero al Congresso, di-