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2 IL BUON CUORE


reschi, ora di palpitante attualità, e nella splendida e grandiosa cantata per l’inaugurazione dell’Esposizione di Torino, che inneggiava alla Patria, al lavoro, alla umanità.

«All’indomani dell’epoca delle ammissioni degli Allievi nell’Istituto e nell’Asilo, noi abbiamo avuto la compiacenza di accettare, specialmente nel riparto maschile, un numero notevole di aspiranti. Quanti sono i Ciechi che ricevono ora il beneficio nell’Istituto? Circa cento Allievi, ottanta Allieve, venticinque bambini nell’Asilo, 25 nel Laboratorio: complessivamente sono quasi duecento quaranta Ciechi che formano la Comunità dell’Istituto.

«E cosa altamente confortante si è che questo beneficio non rappresenta un vantaggio del momento: il bene che si fa oggi, si è sicuri di farlo domani.

«Questo beneficio poi è fatto più prezioso dalla natura e dall’ampiezza del fabbricato. Si è fatta da alcuni l’osservazione della spesa notevole occorsa per la compera dell’area e della spesa del fabbricato: ma questo sacrificio, fatto una volta sola, quanti benefici ha recato! Beneficio di igiene, beneficio della disciplina, beneficio degli opportuni locali per l’istruzione: e questi benefici per una massa notevole di Ciechi, nel momento di maggiori riguardi, cioè nel periodo dell’istruzione; un fabbricato, che fatto nella previsione di tutti i bisogni, risponderà al suo scopo, senza necessità di mutamenti, certo, anche di qui a duecento anni.

«Abbiamo sempre cercato, quando divenisse vacante un posto di maestro tenuto dai veggenti, di affidarlo a un cieco, se vi fosse un cieco capace di tenere quel posto: leggete il prospetto del saggio che avete dinnanzi: il numero dei maestri ciechi supera quello dei veggenti: sopra 40 maestri, i maestri ciechi sono 24.

«E fra gli Allievi usciti, dato che fra noi l’istruzione a cui si è data finora maggior importanza, è l’istruzione musicale, e in questa il ramo dell’organista, oltre i molti che trovarono un posto onorato nelle Chiese di campagna e delle piccole città, abbiamo la compiacenza di dire che in Milano ben nove Chiese hanno per organista titolare un cieco, e fra queste Chiese alcune fra le più distinte della città.

«E in quest’opera complessiva di sviluppo dell’Istituto, sento il vivo bisogno di ricordare chi per tanti anni mi fu prezioso collaboratore, l’economo cav. Vespasiano Ghisi, rapitoci or sono pochi mesi.

«Abbiamo fatto tutto? Oh, quanto manca ancora: ogni epoca, ogni persona, ha il suo compito: noi abbiamo piantato e rafforzato il tronco: ora rimane di dar sviluppo ai rami. Oltre la Casa di riposo, e l’Opera di Patronato, uno dei rami di istruzione ai quali è opportuno, necessario, dare un maggiore sviluppo, specialmente nel rapporto di fornire più facile e sicura occupazione agli Allievi quando siano usciti, è il lavoro manuale, tanto per gli Allievi che per le Allieve: e noi sappiamo, e lo ripetiamo per un conforto di tutti, che l’onorevole Consiglio, e specialmente l’on Presidente, ha fermo il proposito di studiare tutti i mezzi perchè l’istruzione dei lavori manuali occupi un posto più largo di quanto abbia al presente nel programma dell’istruzione dei Ciechi.

«L’importante è che non abbiano a mancare i mezzi, affinchè senza scemare i vantaggi passati, si possano preparare i vantaggi futuri. Abbiamo ragione di sperare? Guardiamo quel quadro, che rappresenta il comparire periodico di nuovi benefattori per l’Istituto: è il ritratto del dott. Pecorara, che lasciò erede l’Istituto di un patrimonio che rappresenta circa L. 150,000. E non è l’ultimo: dopo di lui dobbiamo annoverare fra i benefattori il marchese Emanuele d’Adda per L. 50,000. Nè mancherà l’arrivo di altri.

«Esultiamo quindi: colla riconoscenza guardiamo al passato; colla speranza guardiamo all’avvenire».

Per l’Asilo Convitto Luigi Vitali pei bambini ciechi


OBLAZIONI.


Baronessa Reinelt |||
 L. 500 —
Signora Giulia Pestagalli Pezzoli |||
   » 10 ―
Signor Giuseppe Canzi |||
   » 10 ―
Cassetta Asilo, 11 dicembre 1911 |||
   » 7 ―
Signora Paolina Sala |||
   » 6 ―
Fratelli sacerdoti Vitali, per un letto che porti la scritta Teresa Vitali |||
   » 100 ―
Signora Carolina Lodigiani |||
   » 20 ―

Signora Lucia Corradi Dell’Acqua, cassetta cubi e rettangoli legni per giochi istruttivi dei bambini ciechi.

SOCI AZIONISTI.

Signora Eugenia Barnes Richard (2.a rata) |||
 L. 5 —
Donna Marianna Calvi |||
   » 5 ―
» Gaetanina Calvi |||
   » 5 ―
Signora Rosa Taccani |||
   » 5 ―
» Angiolina Frigerio |||
   » 5 ―
Signorino Filippo Olindo Fiazza |||
   » 5 ―

OFFERTE PER LA FIERA


OFFERTE IN DENARO

Nobile Avv. E. Greppi, Sindaco di Milano |||
 L. 100 —
N. N. |||
   » 50 ―
Signora Irma Lamolle Vaccari |||
   » 5 ―
N. N. |||
   » 20 ―
Don Riccardo Cajrati Crivelli |||
   » 20 ―
Barone Giuseppe Bagatti-Valsecchi |||
   » 30 ―
Signorina Luigia Marazza |||
   » 20 ―
Principessa Joséphine Soragna Gonzaga |||
   » 20 ―
Signora Augusta Weil Montefiore |||
   » 20 ―
Signora Serafina Vercesi Consonni |||
   » 10 ―
Contessa Paolina Durini |||
   » 20 ―
Ditta Ramponi & Volpati |||
   » 20 ―
Ditta Antonini Giovanni |||
   » 10 ―
Contessa Fanny Padulli Amman |||
   » 100 ―
» Lina Castelbarco Erba |||
   » 20 ―
Per oggetti venduti al banco della Princip.a Belgioioso |||
   » 16 ―
Per oggetti venduti |||
   » 25 ―
Marchesa Luisa Casati Amman |||
   » 100 ―
Signora Carolina Sajler |||
   » 10 ―
Per oggetti e biglietti venduti |||
   » 48 ―
Signora Amalia Grandi per biglietti doni reali |||
   » 60 ―
Signorina Sofia Osculati |||
   » 15 ―
Per oggetti venduti |||
   » 32 ―
Marchesa Camilla Saporiti |||
   » 25 ―

Società La Formica, n. 50 capi indumenti.