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Anno XI. Sabato, 6 Gennaio 1912. Num. 1.


Giornale settimanale per le famiglie

IL BUON CUORE

Organo della SOCIETÀ AMICI DEL BENE

Bollettino dell’Associazione Nazionale per la difesa della fanciullezza abbandonata della Provvidenza Materna, della Provvidenza Baliatica e dell'Opera Pia Catena

E il tesor negato al fasto
Di superbe imbandigioni

Scorra amico all’umil tetto .....

ManzoniLa Risurrezione.

SI PUBBLICA A FAVORE DEI BENEFICATI della Società Amici del bene e dell'Asilo Convitto Infantile dei Ciechi
La nostra carità dev’essere un continuo beneficare, un beneficar tutti senza limite e senza eccezione.
RosminiOpere spirit., pag. 191.

Direzione ed Amministrazione presso la Tipografia Editrice L. F. COGLIATI, Corso Porta Romana, N. 17.




SOMMARIO:


Beneficenza. —Accademia letteraria musicale all’Istituto dei Ciechi — Per l’Asilo Convitto Luigi Vitali Pei bambini ciechi — L’Albero di Natale all’Asilo Filippo e Carlotta Pisani in Milano.
Educazione ed Istruzione. —La prima propaganda di italianità in Tripolitania — Cartoline delle nostre Missioni — Tripolitania.
Religione. —R. B. Vangelo della domenica prima dopo l’Epifania — L’Arcivescovo di Genova.
Società Amici del bene. —Elargizioni della settimana — Per la Provvidenza Materna — Francobolli.
Notiziario. —Bibliografia — Diario.

Beneficenza


ACCADEMIA LETTERARIA MUSICALE

all’Istituto dei Ciechi

Sebbene in ritardo, diamo un breve riassunto della Accademia, tenutasi con grande concorso di pubblico, nei due giorni 20 e 21 dicembre.

La parte letteraria, si presentò in tutti i rami con un vivo interesse di palpitante attualità. Nella Religione si parlò delle feste soppresse con recente Decreto di Pio X; la Nomenclatura versò sovra svariati oggetti guerreschi dell’esercito e dell’armata; in Letteratura si ricordò la serie dei poeti patriotici, cominciando da Dante fino a Bertacchi e D’Annunzio.

I componimenti svolti da due Allievi e da due Allieve sopra argomenti, pure d’attualità; La Tripolitania, lettera di una madre al figlio al campo, argomenti scelti dagli astanti, incontrarono la generale soddisfazione.

Vennero declamate due poesie, pure di occasione, Amore di fede tra l’Armi, del Bertacchi, e Pei fratelli lontani, della maestra cieca Maria Motta.

Tra l’esperimento letterario e musicale, ci fu l’esercizio di ginnastica, fatto dalle Allieve sotto la direzione della maestra Laura Navaglia, e piacque assai per la precisione e la varietà dei movimenti.

L’esperimento musicale presentò un saggio di diverse scuole, l’organo, il piano, il violino, e un ben riuscito concerto di due Arpe: il punto culminante dell’esperi. mento musicale fu la Cantata, eseguita da circa settanta parti tra Allievi e Allieve, pezzo difficile, con soli e con cori: era la «Cantata», eseguita per l’Inaugurazione
della Esposizione di Torino, composta dal maestro Bolzoni. Con mezzi relativamente limitati, il maestro Gallotti, colla sua ben nota valentia, seppe trarre dalla massa corale effetti distintissimi, che impressionarono vivamente il pubblico e lo trassero all’applauso.

Finita la cantata, il Rettore lesse il breve discorso di prammatica, sulle condizioni dell’Istituto, e in seguito presentò al pubblico gli Allievi e le Allieve, che per l’ingegno, lo studio, la buona condotta, eran stati prescelti pel premio, consistente in libretti di Risparmio, con somme inscritte di L. 10, 20, 25, 45. I premiati furono diciassette.

Ecco le parole del Rettore. Sul palco era esposto il quadro del distinto benefattore dott. Achille Pecorara, opera del giovine pittore Laforet.

«Le compiacenze del bene per l’Istituto nel passato, i propositi e le speranze del bene dell’Istituto nell’avvenire, è l’oggetto del mio breve discorso in questo giorno.

«Sono appena due settimane, e questo Salone presentava una scena delle più gradite. Una fiera di beneficenza era tenuta a favore dell’Asilo Infantile dei Ciechi. Si temeva che l’introito, per le speciali circostanze del momento politico, che richiamava urgentemente altrove il concorso della privata e pubblica beneficenza, dovesse notevolmente diminuire: si introitarono invece L. 17.000. È ben vero che un terzo della somma raccolta fu devoluta alla Società Pro Esercito, pel soccorso delle famiglie danneggiate dei soldati richiamati e caduti in guerra. Ma fu una perdita convertita in guadagno: fu una perdita materiale, fu un guadagno morale. È negli intenti sempre cercati nell’Istituto di dare uno scopo educativo alla vita della comunità, coll’associarla a tutti i movimenti della vita pubblica e patriotica. E’ una scena che commosse tutti quando or son pochi giorni, due bambini ciechi, accompagnati, portarono al Comitato della Pro Esercito, la terza parte dell’introito della fiera: beneficati, beneficavano; infelici soccorrevano altri infelici.

«Questa comunanza colla vita del paese, è un patrimonio morale che noi abbiamo cura di ridestare e tener sempre vivo nel cuore degli Allievi: ne avete avuto una doppia prova nell’esperimento d’oggi, nella parte letteraria, nella nomenclatura degli oggetti guer-