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394 IL BUON CUORE


«Più alta deve salire, quest’anno, la fiamma nell’intimo focolare! Più chiara e profonda deve suonare la voce della pietà alle commosse coscienze.

«Sugli alti marosi della vita, fra i colossi rivestiti d’acciaio che si contendono il primato dell’umano pensiero, lo schifo della «Pensione benefica» ha navigato finora con modesta baldanza, spinto dai venti propizi della fortuna, guidato dalla bussola di quel sentimento che rende gli uomini fratelli. Ma il mare ingrossa e si fa difficile a mano a mano che la terra freme di sorde lotte, di aspre febbri di conquista: e la piccola nave ha scoperto una falla e i naviganti gettano all’aria il grido di allarme che invoca aiuto e salvazione.

«Raccogliete il grido, amici prossimi e lontani, amici d’ieri e di domani!

«Veniteci incontro cortesi, traeteci a riva, aprendoci le braccia con più caldo e generoso spirito fraterno.

«La navicella è carica di preziosa merce. Sono fanciulle fidenti e pure quali le vostre, che è necessario raccogliere sotto l’ala protettrice del lavoro, di una famiglia di adozione, per toglierle alla solitudine, alla tentazione..... fors’anco a peggio. Sono uccelli canori e vagabondi ai quali deve essere caro e sacro il nido che la carità edifica: sono anime di donne che saranno un giorno spose, madri come voi, e alle quali verrà più tardi affidata tanta azione di bene sui sani e forti figli del popolo.

«La poesia del Natale ispiri i cuori e scenda a benedire di pace e gioia i vostri focolari».

«Fulvia.»

Offerte per l’Opera Pia Catena

(CURA DI SALSOMAGGIORE).


Martedì giorno 13 alle 14 1|2 nel Salone della casa Prepositurale di S. Fedele (Piazza S. Fedele, 4) avrà luogo l’assemblea annuale dell’Opera Pia Catena, alla quale sono invitate tutte le signore Patronesse e socie Perpetue. — L’ordine del giorno dell’assemblea è il seguente:

Relazione finanziaria e morale dell’Opera Pia nell’anno 1910 — Sac. Cesare Orsenigo, Segretario-Tesoriere.

Relazione medica — Dottor Attilio Faconti, Medico delegato.

Parole del Sac. Edoardo Nava, Presidente.

Eventuali.


Signor Cesa-Bianchi arch. Paolo |||
 L. 10 ―
Signora Nava Cesa-Bianchi Maria |||
   » 10 ―
» Iacini Cavi cont. Lina |||
   » 10 ―
» Iacini nob. Antonietta |||
   » 10 ―

NUOVE PATRONESSE.


Signora Iacini nob. Antonietta.



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Educazione ed Istruzione


Lettere di Antonio Stoppani

al Padre Cesare Maggioni1

Dall’ultimo numero della Rivista Rosminiana togliamo il seguente articolo del prof. cav. Giuseppe Morando:

Nel periodico, caro alla beneficenza milanese, Il Buon Cuore, è apparso il mese scorso (7 ottobre) un articoletto intitolato Eco di passate battaglie a proposito delle lettere di Antonio Stoppani al Padre C. Maggioni pubblicate dalla R. R. e riunite in libro dall’amico A. M. Cornelio in commemorazione del XX anniversario della morte del grande geologo, ed a beneficio degli Emigranti.

L’articoletto è firmato dal P. Angelo Novelli, redattore del giornale L’Unione e del settimanale L’Idea, eredi dell’Osservatore Cattolico di poco compianta memoria. Vide anzi dapprima la luce appunto su L’Idea. Ma, bisogna dirlo subito, è scritto in termini tanto cortesi, che verrebbe voglia di ragionare a lungo col compitissimo autore di esso. Il quale, a proposito della mia diuturna pugna per le dottrine rosminiane (l’ho detto ancora: Nephtali, lucta mea), dichiara che «torna affatto impossibile negare al professor Morando che quelle idee da anni instancabilmente nella sua e in altrui riviste va propugnando per l’Italia, e fervore e sincerità e costanza indomita». Io saluto l’avversario anche per le parole che seguono, ove il mio merito è certo soverchiato dall’elogio: «Forse è il solo oggi in Italia cui la filosofia del Roveretano in compenso del lungo ed amoroso studio ha rivelato tutti i suoi valori; ed è ben naturale che, da buon discepolo del Rosmini, egli questi valori faccia valere nei numerosi scritti di volgarizzazione e in quei di critica, nei quali sulla pietra della sua ideologia saggia le altrui ideologie e in quelli finalmente di polemica». Lo ringrazio pure, ancor più che di questi elogi immeritati, d’aver reso omaggio, con animo altamente cristiano in contrapposto di tanti altri.... viceversa, alle mie intenzioni e propositi, quando, dopo aver detto ch’io sono rimasto rosminiano nonostante la condanna delle quaranta proposizioni: soggiunge: «Da buon cattolico però — è giustizia dirlo — egli non s’argomenta di dimostrare che la Chiesa abbia errato e che quelle famose proposizioni debbansi ritenere per oro colato, no, ma s’accontenta e da anni si sforza di dimostrare che la condanna colpì se mai errori di particolare, non il nocciolo del sistema rosminiano, che questo sistema vince ogni altro in verità e che.... dopo tutto, il decreto Post obitum, non involgendo la questione dell’infallibilità pontificia, potrebbe eventualmente essere riformato».

  1. Antonio Stoppani nel XX anniversario della morte. L. 3 — (A. M. Cornelio, Milano, via Castelfidardo, 11).