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138 IL BUON CUORE


sussidio in denaro alle scuole, senza dare qualche privilegio alle famiglie ed ai figliuoli, ci pare che non possa produrre per la lingua e la sua conservazione quell’interesse che si desidera. Bisogna poi aggiungere che in questi paesi è quasi totalmente dimenticato lo studio classico, non solo del latino, ma anche dello spagnuolo: e nelle scuole gli autori classici spagnuoli, appena si conoscono di nome, quindi le bellezze letterarie, gli esercizii di composizione sono poco svolti: tutto è ridotto a lezioni e nozioni di cose: molta storia e geografia del paese minutissima e scrupolosa: moltissimo di matematiche e scienze naturali: si è voluto portare il sistema del Pestalozzi fino ai gradi superiori, riducendo le scuole preparatorie all’Università quasi ad un corso tecnico. Sarebbe appunto questo corso che potrebbe offrire la base per l’accennata equivalenza o pareggio...».

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Religione


Vangelo della quinta domenica dopo Pasqua


Testo del Vangelo.

Disse il Signore Gesù a’ suoi discepoli: In verità, in verità vi dico, se alcuna cosa domanderete al Padre in nome mio, ve la concederà. Fino adesso non avete chiesto cosa alcuna in nome mio: chiedete, e otterrete affinchè il vostro gaudio sia completo. Ho detto a voi queste cose per via di proverbi. Ma viene il tempo che non vi parlerò più per via di proverbi, ma apertameate vi favellerò intorno al Padre. In quel giorno chiedete in nome mio: e non vi dico che pregherò io il Padre per voi; imperocchè lo stesso Padre vi ama perchè avete amato me, e avete creduto che sono uscito dal Padre. Io sono uscito dal Padre, e sono venuto nel mondo; abbandono di nuovo il mondo e vado al Padre. Gli dissero i suoi discepoli: Ecco che parli chiaramente e non fai uso d’alcun proverbio. Adesso conosciamo che tu sai tutto, e non hai bisogno che alcuno t’interroghi; per questo crediamo che tu sei venuto da Dio.

S. GIOVANNI, Cap. 16

Pensieri.

Fermiamo il nostro pensiero sul saluto di Gesù ai suoi discepoli.

«Queste cose v’ho detto per parabola. Ma viene l’ora che non vi parlerò più in parabola: ma apertamente vi darò conoscenza del Padre».

Che cosa vuol dire Gesù? Non ha Egli mai parlato del Padre?

Osserviamo. Una cosa si conosce quando si esperimenta. Ma le esperienze religiose non si possono esprimere appieno; la parola umana vien meno davanti alla realtà divina! E quelli che non dividono l’esperienza interiore di chi parla e s’arrestano all’espressione non capiscono nulla.

Ecco perchè le persone religiose e i mondani non si possono intendere.

Chi invece sperimenta gli stessi sentimenti anche a un solo accenno comprende.

Voi sentirete apertamente il Padre, dice Gesù, e lo conoscerete lo conoscerete in quell’unione intima e profonda che per rendersi sensibile non abbisogna della parola e della parola divora l’imperfezione!

Si è attuata per noi la parola di Cristo? Abbiamo noi quella fede che è un perdersi in Dio quasi senza pensiero, non che senza parola? E abbiamo sperimentata la sua azione in noi, misteriosa, solenne che fugge a ogni definizione?....

Oh, i dolci conforti che Dio serba a coloro che lo amano! E come si dona a’ suoi santi e, traverso essi, per essi, anche alle povere anime nostre!

La deficienza dell’espressione non conta più nulla qnando l’anima vibra e freme fino a scuotere altre anime, a stimolare altri spiriti!

Mio Dio.... rammento, non parole. non le parole che nemmeno ci sono per rispondere a certi sentimenti, ma l’invocazione muta d’un’anima che in mezzo alla sofferenza, vivente di fede e di carità e di speranza contro la speranza alzava le mani e gli occhi al cielo...

Era un atto di dolore solenne, una attesa d’intervento divino, un abbandono filiale, infinita.... non so.... era vita religiosa intensa che si sprigionava, era preghiera che saliva a Dio, era qualcosa che veniva anche a me e m’avvolgeva e mi strappava, rapiva nel Divino....

Sgombriamo lo spirito nostro da ogni scoria mondana e teniamolo vigile, attento, pronto ad accogliere l’intima, misteriosa parola di Dio.... ad accogliere l’eco che i santi ci rinviano di quella che ad essi riempie perennemente l’anima e il cuore....

Il Cristianesimo ha portato nel mondo la preghiera. Si potrà dire che la preghiera è antica quanto la religione e la religione antica quanto l’umanità.

È vero: ogni religione ha la sua preghiera, ma la preghiera cristiana è qualcosa di speciale, quella preghiera, che non è intercessione per aver grazie e doni, ma movimento, ma aspirazione dell’anima verso l’infinito.