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DEL FRANCO. 83

XXXII.


Papa, io ti sono schiavo, e volentieri
     Per te mi caccerei dentro un ditale,
     E ti farei piacere e servigiale
     4Mentre avessi bisogno di cristieri.
Perchè sei de’ più degni cavalieri,
     Ch’abbia tutta la corte imperiale,
     Oltre che sei cortese e liberale,
     8Che benedici fino a i canettieri.
Ma questo è nulla, e son più cose assai,
     Onde per le tue grazie Papali
     11Me da buon servo in tutti i casi avrai.
Che quando i merti tuoi non fusser tali,
     Son tenuto adorarti, poichè fai
     14Tutti i visi di cazzo, Cardinali.


XXXIII.


Oh che felice giorno sarà quello,
     Quando il Concilio avrà conclusione,
     E per veder sì nobile unione
     4Ansando correrò senza mantello.
E perchè sempre fui buon cristianello,
     Dentro mi caccerò col mio falcione
     Dietro al Lutero, e dietro al Melantone,
     8E dirò, fate largo al Papa bello,
Ond’egli perche è padre degli eroi
     Per rendermi favore, vorrà ch’io
     11Allora allora faccia i fatti suoi.
Per man mi menerà com’un Iddio
     Con le lagrime agl’occhi, e dirà poi,
     14Oh sia tu benedetto cazzo mio.