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DEL TANSILLO. | 43 |
CXX.
Pagan le scale il fio, ma la licenza
Vuol che di dire a tutta gente tocche.
Han l’orecchie d’udir la pazienza
956Come han di dir la libertà le bocche:
Chi fece a questa legge resistenza,
(Il che fanno talor le turbe sciocche)
Oltra che fora altrui mostrato a dito,
960Come di grave error n’andría punito.
CXXI.
Che gloria era a veder questo paese
Quando Priapo vi facea soggiorno,
Il qual vi s’indugiò via più d’un mese,
964Che parve a quelle donne men d’un giorno;
E l’ore tutte a lor diletto spese
Per questi nostri campi entro e d’intorno:
E se talor del dritto suo mancava
968Scornato innanzi a lor ne lagrimava.
CXXII.
Quando talor mancava del suo dritto
(Ch’a tutti, e sempre sodisfar non possi)
Ne rimanea per qualche spazio afflitto
972Sì, che qual era, non parea che fossi:
Com’uom che colto sia sopra il delitto
Gli occhi avea molli, e i fior del volto rossi;
Nè si vedea mai lieto nell’aspetto
976Fin che non ristorava il suo difetto.