Pagina:Il Vendemmiatore e La Priapea.djvu/18

10 IL VENDEMMIATORE

XXI.


    Questi son que’ begli orti, e questi foro,
Che raccontan gli antichi, ombrando il vero,
Che gli arbor carchi avean di poma d’oro,
164E che le donne che ne avean l’impero,
Acciò ch’uom non cogliesse i frutti loro,
Vi tenean chiuso un drago orrido e fero.
Che se alcun mai d’entrarvi s’arrischiava,
168O il ponea ratto in fuga, o il divorava.

XXII.


    E che per forza vi si vide entrare
Guerrier, di valor pieno e di fortezza.
Ercole, credo che si fea nomare,
172Che ’l drago uccise e tolse ogni ricchezza.
Le poma d’or son le bellezze care,
Donne, che avete. il drago è la fierezza
Che dentro a’ vostri cuor chiusa dimora,
176Ed ogni bel piacer caccia e divora.

XXIII.


    Prima che ’l tempo, d’Ercole più forte,
Abbia di voi vittoria, e la beltade
Ne porti via, per farne dono a morte,
180Cogliete il frutto della verde etade.
Aprite a’ bei desir le chiuse porte,
Cacciatene di fuor la crudeltade.
Che le vostre bellezze in guardia tiene,
184E non vi fa gioir di tanto bene.